Segui via: Newsletter - Telegram
 

"Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi." - Cesare Pavese



Migrazioni    

Presentato il nuovo Patto sulle Migrazioni, ed è l’ennesima menzogna

Nicolò Govoni, cercatelo sul web, fa sapere come funziona.

Il mio invito e' unirci con la comunità di Sant'Egidio e Nicolò per proporre un testo che i parlamentari assumano proprio e approvino, per assumersi la paternità di un diritto d'asilo legale ed efficace.

Non basta che subiscano i malesseri. Devono diventare autori di un cambiamento.

Scrivetemi per offrire la vostra penna e competenza per scrivere la bozza di regolamento europeo.

28.09.2020 - pag. 95193 print in pdf print on web

N

Nicolò Govoni

L’Europa ha tradito i più vulnerabili, di nuovo. Hanno presentato il nuovo Patto sulle Migrazioni, ed è l’ennesima menzogna. Dobbiamo reagire!

Troppi giri di parole e poca chiarezza sul nuovo Patto. Io ve lo spiego in tre punti:

  • Nuovi accordi con i Paesi di origine o di transito, ovvero altri soldi per Libia e Turchia.
  • Più controlli alle frontiere, ovvero fare di tutto per impedire l’accesso ai profughi.
  • Un sistema di “ritorni sponsorizzati” dai Paesi che rifiutano di accogliere, ovvero deportazioni forzate.

Un incendio distrugge la vita di 13 mila persone, e questo è il meglio che riescono a PROPORRE? Nulla su un’equa distribuzione dei profughi tra gli Stati. Nulla su la chiusura definitiva degli hotspot. Nulla sulla revisione di un processo di asilo criminale.

Non che ci aspettassimo un concreto cambiamento, ma questo è un vero e proprio insulto. Uno schiaffo in faccia ai cittadini d’Europa.


Il fallimento delle attuali politiche per l’asilo è da attribuire allo scellerato Regolamento del Dublino, che blocca il profugo nel Paese di arrivo obbligando lo Stato a farsene carico per tutta la durata della richiesta d’asilo—fino a 5 anni.


La parte più folle? Il Regolamento di Dublino è in vigore dal 1997. Sono più di vent’anni che l’Europa manca di rettificare un errore politico che ha creato decine di migliaia di morti innocenti e innumerevoli vite distrutte, nonché la penalizzazioni di alcuni Paesi per il beneficio di altri.


E non è un caso.


Non è un caso che, ogni volta che si è tentato di modificare Dublino proponendo un meccanismo di EQUA RIPARTIZIONE dei richiedenti asilo tra TUTTI e 27 gli Stati Membri, la proposta sia sempre naufragata contro l’opposizione del Consiglio dell’UE.


E da chi è composto il Consiglio dell’UE? Naturalmente, dai leader degli Stati Membri.
Due settimane fa Moria, l’hotspot più grande d’Europa, è andato distrutto in un incendio. 13 mila persone, di cui la metà donne e bambini, hanno perso tutto. Moria ha provato in modo inconfutabile il fallimento e i crimini di un’Europa guasta, che da troppi, troppi anni castiga, anziché aiutare, i più vulnerabili.


Due settimane fa abbiamo abbiamo inondato la casella del Presidente del Parlamento Europeo di email di protesta, fino a ricevere una risposta dalla sua segreteria. È stato un primo traguardo, ma non è abbastanza. Ora dobbiamo puntare più in alto. Dobbiamo puntare direttamente ai leader europei.
Questo è il piano.


INVIAMO un’email ai Presidenti e ai Primi Ministri d’Europa.

CHIEDIAMO una vera, concreta, onesta riforma del Regolamento di Dublino.

ESIGIAMO

ESIGIAMO

  • 1. La chiusura di tutti gli hotspot, ora.
  • 2. Un’equa ripartizione dei profughi tra tutti gli Stati membri.
  • 3. La creazione di vie sicure e legali di entrata come alternativa ai trafficanti e ai barconi.


Ecco cosa possiamo fare NOI. Possiamo ESIGERE umanità dai nostri leader. Possiamo ESIGERE un’Europa davvero unita e non solo di facciata. Possiamo urlare insieme: #NonAMioNome

  • Italia: presidente@pec.governo.it
  • Francia (modulo): https://www.elysee.fr/en/contact/
  • Germania (modulo) qui: https://www.bundeskanzlerin.de/.../service/contact/contact
  • Spagna: https://escribealpresidente.presidencia.gob.es/formulario
  • Portogallo: https://www.portugal.gov.pt/en/gc21/prime-minister/contacts
  • Svezia: statsradsberedningen.registrator@gov.se
  • Polonia: bprm@kprm.gov.pl
  • Danimarca: stm@stm.dk
  • Belgio: sophie.wilmes@premier.fed.be
  • Finlandia: kirjaamo@vnk.fi
  • Romania: pm@gov.ro
  • Estonia jyri.ratas@riigikantselei.ee
  • Bulgaria https://m.president.bg/en/contacts
  • Ungheria: miniszterelnok@mk.gov.hu
  • Cipro: info@presidency.gov.cy
  • Lussemburgo: https://gouvernement.lu/.../xavier.../support/contact.html
  • Malta: robert.abela@gov.mt
  • Slovenia: gp.kpv@gov.si

Questi sono gli indirizzi email di tutti i leader europei che siamo riusciti a trovare. Nei commenti trovi il testo dell’email, a cura di Giulia Cicoli, sia in inglese sia in italiano. Dopo 23 anni di crimini contro l’umanità, è ora di dire BASTA.


Perché nonostante tutto, io continuo a sperare in un domani più giusto. Un domani in cui tutti noi potremo rispecchiarci e pensare: “Sì, questa è la mia Terra. E io ne vado orgoglioso.” È io credo sia un domani possibile, se ognuno di noi fa la sua parte.


La nostra voce conta. Ai politici interessa solo essere rieletti. Vogliono farci credere che siamo dei burattini nelle loro mani, ma è solo un’altra delle loro menzogne. I burattini sono loro. E siamo noi a scegliere. È ora di colpirli dove fa più male: nei voti.


Condividi questo post al massimo. La nostra voce è la nostra arma più potente. Alziamola, insieme, ORA!
Foto: Afshin Ismaeli, Uğur Gallenkuş, Angelos Tzortzinis, AFP, Elias Marcou.


Condividi su Facebook

Segui le novità di Civile.it via Telegram oppure via email: (gratis Info privacy)

    






"Non si ricordano i giorni, si ricordano gli attimi." - Cesare Pavese








innovare l'informatica e il diritto


per la pace