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Processo civile    

Processo civile: lentamente, eppur qualcosa si muove

Senza udienze, anche da casa, non siamo piu' in democrazia. La mancanza di giustizia ci porta nell'anarchia. E' il momento. E non e' passeggero.

21.05.2020 - pag. 95009 print in pdf print on web

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L'obbligo assoluto di presenza del magistrato in Tribunale, introdotto in un momento successivo rispetto al testo iniziale, ha smosso qualcosa.

In certe situazioni la presenza di tutti, magistrati compresi, attorno ad un tavolo, è importante. La posizione in aula delle parti è importante, lo insegnavano all'università.

  • In sede penale l'avvocato deve parlare con l'assistito liberamente (in modo riservato).
  • In sede divorzile le parti devono esprimere di persona la loro intenzione di procedere.
  • In altre udienze che per motivi processuali, a detta degli avvocati, sono ridicole in Italia e persino soppresse in certe corti straniere, essendo risolte senza udienza; dicevo, in altre udienze si può essere più rapidi.

Non tutte le udienze sono uguali, diciamolo ad alta voce.

Tanti avvocati temono che la magistratura imporrà per sè vantaggi oltre il covid. Sono soprattutto i rappresentanti degli avvocati, perchè gli avvocati lamentano l'insoddisfazione e il mancato pagamento da parte dei clienti, nell'attesa di una udienza.

Il prof. Martino, ben noto a Pisa e da anni in Brasile, ricorda quello che è ovvio per tutti quelli che lavorano sul web: un processo telematico non è un processo tradizionale che diventa telematizzato. E' altro.

A distanza, e probabilmente senza conoscere, una altra persona che stimo personalmente e' D'Aietti, che linko qui sotto. e che propone di:

  • automatizzare le cancellerie
  • strutturare atti e sentenze
  • amnistia civile
  • rito unico civile

Chi mi ha ascoltato qualche giorno fa a E-privacy XVII avrà sentito della mia esperienza di analizzare migliaia di sentenze italiane ed europee, delle diversità culturali, stilistiche, procedurali e altro ancora. A mano e in più di dieci anni.

Oggi si può innovare il processo. E' tardi. Ma meglio che mai.

L'Austria, qualche anno fa, uscì dalla crisi economica togliendo completamente le tasse a tutti i birrifici, che diedero lavoro a migliaia di persone e l'economia riparti'.

Testi consolidati, oggi, richiederebbero una fatica impossibile.

Lo sa bene chi studia il versioning e la gestione dei processi documentali. Faccio parte di una associazione che raccoglie centinaia di esperti che se ne occupano, studiando i processi di gestionale documentale nel mondo. E poi i bigdata, l'intelligenza artificiale. Siamo in pochi, ma ci siamo.

Superata una certa soglia, si deve ripartire da zero. Costa meno, ha meno errori, e non significa tralasciare nulla della esperienza precedente.

Lo si fa per far funzionare meglio qualcosa. Di solito per velocizzare.

Questo nell'informatica e nelle aziende dove un caso di successo non va perso solo per mettere nuovo software. Si perderebbero soldi. Figurarsi nel mondo del diritto, ma non si conoscono queste procedure.

Sarebbe ora.

Tanti professionisti si chiedono perchè ancora si discute per salvare qualcosa che poi tutti lamentano non funzionare poi tanto bene.

Sono idee. Ma girano. E ora come ora, hanno la forza della disperazione.

Senza udienze, anche da casa, non siamo più in democrazia. La mancanza di giustizia ci porta nell'anarchia.

E questa, scusatemi, è indifendibile.

Per questo tanti si stanno muovendo e proponendo.

E' il momento. E non è passeggero.

Per ora ci limitiamo a firmare per chiedere udienze in remoto anche da casa. Ma è solo l'inizio.


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