Segui via: Newsletter - Telegram
 

"Maestro, nutro il sospetto che Lei sia un coglione" - "Vedi, sei gia' sulla buona strada" - Umberto Eco



Filiazione    

L'affido formalmente condiviso

L'articolo di Avvenire fa male. Molto reale, nulla ideologico. Descrive un paese che non sa amare i propri figli.
12.11.2019 - pag. 94741 print in pdf print on web

S

Sting cantava Russians. Se anche loro amano i propri figli, non posso credere che tra di noi ci possa essere solo odio.

Oggi su Avvenire, il quotidiano che si può leggere senza Mallox:

"Oggi un genitore a cui è stato assegnato l’affido 'prevalentè dei figli, pur formalmente 'condiviso', ed è fermamente deciso a creare solchi invalicabili tra i piccoli e l’ex partner, ha a disposizione mille stratagemmi – distanze, orari, problemi di lavoro, certificati di malattia, impedimenti di vario tipo – per impedire i contatti. Quando poi sono i figli stessi, soprattutto dopo i 10-12 anni, ad esprimere la volontà di non vedere più il padre – o la madre –, anche il giudice meglio intenzionato deve alzare bandiera bianca. Ma questi ragazzini manifestano davvero una posizione sincera o sono stati strumentalizzati dal genitore con cui vivono?"

Tra moglie e marito non mettere il dito. Altro che dito.

Sono uno che si interessa delle persone. Non so come gli altri lo capiscano, ma anche per strada mi fermano perfetti sconosciuti e a volte mi confidano storie molto personali e difficili. Non li giudico mai, li lascio sempre augurandogli di iniziare a fare una cosa o un'altra, senza pensare. Purchè si inizi a fare.

Al momento dell'affido condiviso ho sentito persone che stimo (giudici) dire che il figlio va dato alla madre.

I preti pure dicono che non s'è vista madre che abbia odiato i propri figli.

Vorrei invitare tutti a passare vicino ad un nido o ad un asilo celando indifferenza. Troverete più mamme che papà fortemente negativi verso i figli, offensivi, non solo ipercritici, distruttori di fiducia e anche peggio. Non dò la colpa a questi genitori che sicuramente litigano in casa e sul lavoro e non sanno come arrivare a fine giornata ancora vivi.

Però è un dato di fatto che solo chi se ne frega non vede. Uomini e donne con uguale violenza verbale verso i propri figli.

Avvenire riporta tante lettere. Leggete l'articolo alla fonte.

Cosa possiamo fare ? Dire cosa è giusto e cosa è sbagliato ?

La casa è già assegnata a chi ha i figli. Salvo poi essere la madre convidisa esclusiva che si lamenta di sciocchezze per creare difficolta'.

Chi può mettere il dito in queste situazioni ?

L'arte.

Non scherzo.

Nessuno può impedire a qualcuno di sbagliare. Tutti possiamo proporre di fare qualcosa di buono.

In certe situazioni si potrebbe imporre di fare qualcosa di buono. Obbligatoriamente.

Sappiamo tutti che vietare è facile, applicare i divieti impossibile. Obbligare a comportamenti positivi invece è possibile e facilmente verificabile.

Una serata a teatro con il papa'; una a cinema con la mamma. Devono farlo. Stop. Se non lo fanno, entro 7 giorni dovranno farlo. Non importa per colpa di chi: i figli devono essere accompagnati.

Aggiungerei: togliendo a tutti i cellulari. Da mettere sotto controllo. Quante scene terribili viste in spiaggia con papà single al cellulare e il figlio che si chiede perchè deve stare lì con papà se lui è lì ma non è lì con la testa ?

Scene strazianti. Si vede il figlio capire che deve farsi crescere un pò di pelo sullo stomaco e non dire nulla.

Insomma: rimettiamo i figli al centro, e obblighiamo i genitori ad avere dei tempi precisi fissati dal giudice nell'interesse dei figli, non del genitore assegnatario condiviso o dell'altro.

Imponiamo un percorso di arte e cultura. Musica. Mostre. Sport.

Prima che sia peggio. Può un giudice imporre di fare e non solo vietare ? Che meravigliosa creatività. Pensiamoci bene.

Sono scelte di politica del diritto. Siamo tanto indietro ancora...

ps: non c'è bisogno di fare nuove leggi, contrariamente a quanto affermi Avvenire. Fatte da chi, poi ?


Condividi su Facebook

Segui le novità di Civile.it via Telegram oppure via email: (gratis Info privacy)

    






"Maestro, nutro il sospetto che Lei sia un coglione" - "Vedi, sei gia' sulla buona strada" - Umberto Eco








innovare l'informatica e il diritto


per la pace