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"Illumino spesso gli altri ma io rimango sempre al buio." - Alda Merini



Embrioni    

Ricerca piu' efficiente sugli embrioni

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16.08.2018 - pag. 94178 print in pdf print on web

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Due autori scrivono su un sito personale, aperto su WordPress.com, la propria proposta di estendere la ricerca da 14 a 28 giorni sugli embrioni destinati alla ricerca.

E' un ottimo testo per valutare come viene pensata la ricerca oggi.

Il testo, con metodo scientifico, spiega perchè altri 14 giorni di tempo aiuterebbero di piu'.

Ci sono due osservazioni che ritengo importanti:

Embrioni per la ricerca destinati alla distruzione

"However, embryos used for research—as opposed to attempting a pregnancy—are already designated for destruction at 14 days and have no potential for personhood in these circumstances. Therefore, it is unclear in this instance how matters related to potential personhood are ultimately made morally worse by delaying the destruction of embryos for up to 28 days."

Gli embrioni usati per la ricerca sono destinati comunque alla distruzione. Che differenza farebbe tra 14 e 28 giorni ?

Embrioni sintetici

Sono possibili embrioni la cui funzione è generare altri embrioni per la ricerca. Sintetici. Embrioni umani in grado di produrre quantità di embrioni utili per la ricerca.

Se qualcuno pensa alla clonazione umana, si sbaglierebbe. Si tratterebbe di embrioni destinati alla ricerca, non alla vita.

I limiti e i benifici

I limiti morali sono visti come problemi da risolvere. I benefici evidenti sotto ogni aspetto.

Il punto di partenza e di conclusione, e tutta la trattazione, dimenticano un aspetto: il consenso. Voglio io essere usato per la ricerca a favore di altri ? Se si', firmo.

In questo contesto non ci sono possibilità di espressione da parte dell'embrione, quindi dobbiamo ricordarci i principi generali, prima delle eccezioni.

I ricercatori dicono che non c'è sistema neuronale, non c'è differenziazione, non ci sono organi. Quindi non c'è un essere umano, spesso facendo coincidere i criteri con la capacità di provare dolore o esprimere reazioni al mondo esterno.

Certe considerazioni usate in paesi dove non c'è la natalità di bambini down, dove tutti consigliano l'aborto per non causare loro inutili sofferenze.

Conclusioni

Si può argomentare tutto, ma non bisogna dimenticare che non siamo Dio, nemmeno in medicina.

L'idea di far vivere 28 giorni invece di 14 embrioni destinati alla ricerca è mostruosa. Non per i 28. Quanto che si possa creare un organismo sintetico di tipo umano e programmarne la durata di vita. Ovvio che non si vuole correre il rischio che cresca e "muoia" formalmente, o ci racconti i danni.

Questa è la ricerca oggi. Sviluppare embrioni sintetici che generino embrioni per la ricerca programmati come li vogliamo noi.

Pensiamo solo se questo lo facessero su di noi. CI piacerebbe ?

Non siamo uguali ? Certo. Verissimo. Loro, gli embrioni, dipendono in tutto da noi. Noi ne dovremmo avere cura, non tirargli qualche cellula o metterli alla prova per vedere come reagiscono.

I benefici ? Si vedono. Il rispetto della vta loro, come della nostra ? 

Questa stessa mentalità è quella che consiglia troppo spesso l'aborto. Paura che i genitori possano far causa perchè nasce un bimbo malformato.

Una giurisprudenza che non dovrebbe nemmeno esistere: descrivo i fatti, ma non obbligo a proporre la morte come soluzione.

Tutto questo ruota attorno al problema del consenso. Sempre più limitato, sempre meno informato, sempre più un mettersi nelle mani di altri che si sentono in diritto di effettuare i loro esperimenti su di noi. Sono ancora pochi i medici cosi', ma è per colpa di tutti quelli che ritengono giusto decidere per conto del paziente che si stanno sviluppando sempre più cause sul consenso informato.


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