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"La semplicità è il punto di arrivo della genialità" - Antonino Zichichi



Giustizia    

La misura e il limite

Le parole pesano. E raccontano i pensieri di chi le sceglie
07.02.2017 - pag. 92672 print in pdf print on web

I

In questi giorni 600 professori si lamentano di come scrivono le tesi i ragazzi.

Sono professori universitari che si lamentano dei propri studenti.

Uno studente bergamasco ha preso la penna e mandato una risposta: sono i professori che ci dovrebbero insegnare la grammatica.

A miei tempi ci si lamentava di come veniva insegnata. Oggi ci sono altri metodi, non so, ma una cosa di quel ragazzo condivido: l'aver detto che i professori devono insegnare a scrivere e parlare.

Sembra banale. Si insegna a scrivere, non a parlare. Se si sa scrivere non è detto che si sappia leggere, figurarsi parlare.

Quanto di voi hanno visto la difficoltà di leggere espressivamente le parole ? Manca l'emotività nella lettura dei giovani.

Un qualcosa che in alcune situazione è prodromotico al bullismo (sia come vittime che come autori), altre volte di insoddisfazione del vivere. Chi non sa vivere l'emotività non ha equilibrio.

Ieri a Presa Diretta si è ripetuta una riflessione ormai nota: sul web non c'è l'attesa, non c'è il desiderio. Tutto è previsto ed è già offerto subito.

La mancanza di desiderio è la causa di molte dipendenze. Sembra folle, non lo e'.

Ieri Mattarella ha detto ai nuovo giudici che bisogna avere il senso del limite. Mai rinunciare al senso del limite.

Capisco. Ma non avrei usato la parola limite.

Il limite del magistrato è la legge, null'altro.

La misura è invece quella che il magistrato non deve perdere. Non deve perdere il senso della misura. Il limite è nel rispetto delle regole, almeno come ogni cittadino.

Mi fa pensare un presidente che ricorda di non superare il limite, senza riferirsi all'unico limite delle leggi.

E infatti si tratta di una fake news.

Queste le parole ufficialmente dette: "Non fatevi condizionare da nulla, se non dalla autentica volontà della legge."

E di piu'. "Cercate di rifuggire anche da quel sottile condizionamento, talvolta inavvertito, che deriva dalla percezione dell'importanza del proprio ruolo".

Si chiama senso di servizio.

Perchè i giornali titolano sbagliato ?


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