"Un errore di un solo euro nelle nuove comunicazioni trimestrali Iva produrrà una sanzione minima di 5 mila euro."
Questo uno degli effetti del decreto fiscale collegato alla manovra 2017 (193/2016), in vigore dal 24 ottobre scorso, che introduce ben otto nuovi obblighi a carico di professionisti e imprese con decorrenza dal 1° gennaio 2017.
È l’allarme lanciato ieri dal coordinamento delle associazioni sindacali dei commercialisti (Adc-Aidc-Anc-Andoc-Unagraco-Ungdcec-Unico)"
Il comunicato completo:
C – ANDOC – UNAGRACO – UNGDCEC – UNICO COMUNICATO STAMPA CONGIUNTO NUOVI ADEMPIMENTI, IN ARRIVO 5,4 MILIONI DI COMUNICAZIONI Roma, 7 novembre 2016
“Il decreto fiscale varato dal MEF, invece di semplificare un sistema fiscale che occupa il 126esimo posto nel ranking annuale sulla competitività elaborato dalla Banca Mondiale, aggiunge ben 8 nuovi adempimenti a carico di professionisti e imprese”.
Lo denunciano in una nota congiunta le Associazioni dei Commercialisti ADC, AIDC, ANC, ANDOC, UNAGRACO, UNGDCEC, UNICO, aggiungendo che: “In questi anni abbiamo presentato più volte – anche presso il tavolo permanente instaurato dal MEF – una serie di proposte volte alla semplificazione di un sistema estremamente complesso: basti pensare che gli adempimenti fiscali gravano mediamente su una impresa italiana 2,18 volte più di una impresa britannica, 1,73 volte più di una francese e 1,58 più di una spagnola. Ma evidentemente non siamo stati ascoltati”.
“È singolare – continuano le Associazioni – che il record degli adempimenti si accompagni a una evasione fiscale così ampia: evidentemente il teorema più adempimenti meno evasione viene clamorosamente smentito dai fatti. Come è singolare che mentre si “giustifica” la rottamazione delle cartelle con l’eccessivo peso di sanzioni e interessi di mora, allo stesso tempo si introducono sanzioni ben più sproporzionate di quelle rottamande. Si pensi che un mero errore formale di 1 euro produrrà una sanzione minima di 5.000 euro”.
“Non possiamo restare silenti di fronte all’affermarsi di logiche burocratiche che hanno il solo effetto di pesare su professionisti e imprese senza produrre alcun effetto nella lotta all’evasione – concludono le Associazioni – e per questo, se in Parlamento non vi saranno sostanziali modifiche, avvieremo una campagna di comunicazione scrivendo alle oltre 5,4 milioni di partite iva clienti dei nostri associati.
Comunicazione che sarà volta a illustrare nel dettaglio a tutti i professionisti e a tutte le imprese italiane i nuovi adempimenti, i relativi costi e un sistema sanzionatorio che di fatto istituisce una nuova tassa occulta su tutte le categorie produttive del nostro Paese, sollecitandole e dichiarandoci pronti a sostenere ogni forma di protesta legittima che in qualità di contribuenti vorranno intraprendere al fine di dimostrare al Governo la forza numerica e la volontà del popolo delle partite iva”.
Marco Luchetti – Maria Paglia Vice Presidenti ADC – Associazione Dottori Commercialisti