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"Se togliamo il fondamento della giustizia, che cosa sono gli stati se non delle grandi associazioni a delinquere ?" - Sant'Agostino da Ippona, 426 d.C. (De civ. Dei 4, 4)



Rifugiati    

Idomeni, cronaca di una deportazione

Nessuna informazione, nessun coinvolgimento con gli operatori umanitari, forze di polizia e trasferimenti coatti. Come si chiama ? Deportazione
25.05.2016 - pag. 92250 print in pdf print on web

Indice generato dai software di IusOnDemand
su studi di legal design e analisi testuali e statistiche

L

La notizia di oggi è che la Grecia vede il proprio debito ristrutturato. Cioè parte condonato o dilazionato, con il consenso della troika della quale il fondo monetario fa parte.

Purtroppo la notizia è un'altra.

L'unhcr greco sembra stia lavorando insieme al governo greco per trasferire le persone nel campo profughi spontaneo di idomeni.

Bene. Mancavano troppi servizi.

Pero'.

Però la cosa viene fatta in questo modo.

  • Dall'oggi al domani viene impedito alle ONG di entrare nel campo, salvo particolari controlli e raccomandazioni
  • La stampa è interdetta ed è vietato fotografare
  • si presenta la polizia greca e fa salire gente su bus per campi governativi
  • non si sa come scelgono le persone e se tengono i bambini con le famiglie o gli amici
  • alcuni campi di destinazione sono stati visionati: manca tutto.
  • nessun comunicato ufficiale
  • le ong non sanno nulla
  • il campo di Idomeni è stato dichiarato area militare. I campi di destinazione secondo alcuni sono aree militari.
  • Msf dice che tutto per ora avviene tranquillamente ma non è informata

Tutto questo è indice di indizi precisi e concordanti.

Si chiama deportazione.

Dio ci perdoni e perdoni tutti coloro che non taceranno.

Su sollecitazione IusOnDemand ha chiesto un comunicato ufficiale, vi faremo sapere.

La cronaca della BBC parla di accesso consentito solo ad alcuni giornalisti greci

L'unico comunicato è di medici senza frontier.

MSF chiede alle autorità di garantire che i volontari e le ONG possano continuare a fornire assistenza alle persone che vivono nel campo di Idomeni fin quando si troveranno lì. A questo proposito, ci preoccupa il fatto che negli ultimi due giorni è stato negato l’accesso al campo a molti gruppi di volontari, mentre sono proprio loro che si occupano della distribuzione di cibo e di altri importanti servizi. Oltre a questo, MSF non ha ricevuto alcuna informazione sui piani del governo o sulla disponibilità di posti e le condizioni nei campi, né sappiamo esattamente dove queste persone verranno ricollocate.

Da Facebook:

So: the remaining 8000 at Idomeni are to be moved to other sites, and scores of riot police have moved in, in order to ensure the process is “peaceful”: "Hundreds of riot police moved into the camp at dawn, but the authorities have stressed force will not be used." To fulfill the exchange, their presence replaces the absence left by volunteers and journalists, the vast majority of whom have been expelled from the camp. This has two results. Nobody is left to witness, and aid is vastly reduced. And thus, the umbrella result: the refugees are left with no choice. This is siege tactics. If people’s access to food, medical care, etc., is vastly reduced, and they are told they have to move elsewhere in order to have it restored, this deprivation leads to another: they are being deliberately deprived of the power to make a choice. This, then, is what is being enacted upon people.


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25.05.2016 Spataro

Medici Senza Frontiere Link: http://www.medicisenzafrontiere.it/notizie/news/id

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