Uno strumento molto bello, attualmente sottovalutato.
Permette di fare dirette video senza limiti temporali. Le dirette possono essere viste da tutti e vengono segnalate via Twitter. Vi si partecipa (con commenti e "cuoricini") solo con l'app dedicata. Dopo 24 ore la diretta viene cancellata e non può essere più rivista.
Purtroppo è già frequentato da quei disgraziati che si approfittano degli ingenui.
Ho seguito ieri una diretta di una undicenne dalla propria cameretta, alle 23.00. Ho chiamato mia moglie e abbiamo scoperto un mondo non negativo, ma da spiegare ai nostri figli.
La ragazzina voleva incontrare persone con le quali parlare. Era visibilmente nervosa, ma cercava di essere naturale parlando dei suoi disegni (stupendi), di dove era (la mappa di periscope comunque rileva la posizione, esatta) e quanti anni aveva.
Nella chat connessa alla diretta video ho visto idioti di ogni eta', e il modo in cui la ragazzina si difendeva e rispondeva alle offese che potete immaginare, ormai d'uso comune, lì inviate in modo assolutamente gratuito solo per vedere l'effetto che fa.
Non ho demonizzato nè lo strumento nè la ragazzina, ma è indispensabile coinvolgere subito genitori e figli attorno a questo tema in modo da non arrivarci impreparati.
Periscope oggi permette:
- dirette video e le registrazioni per 24 ore. Solo dopo si cancella da solo
- chat (forse disponibile il ban di singoli utenti ma non il segnalare abusi)
- like
- dirette pubbliche; quelle private solo agli iscritti online a periscope e nostri amici, non si può inviare un link e invitare altri
- semplicissimo, più di hangout
- Alla trasmissione possiamo decidere se indicare da dove trasmettiamo, e compariremo in una mappa di dirette (in corso o recenti) che possono essere viste o riviste da chiunque.
L'uso degli pseudonomi di Twitter consente a bulli e personaggi dubbi di avvicinarsi e fare le solite domande: quanti anni hai, dove sei, cosa fai, e offendere o irretire. Sembra che la piattaforma permette di bannare (allontanare) gli utenti non graditi, ma non di inviare segnalazioni di abusi (bullismo o altri reati).