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Scontro tra religione e diritto negli USA

Nega la licenza di matrimonio a coppie gay e un giudice mette in carcere il funzionario pubblico. Photo courtesy of Spataro @2015
04.09.2015 - pag. 91704 print in pdf print on web

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"L’idea dell’esistenza di norme naturali che consentono di ignorare le leggi dello Stato e l’autorità dei tribunali rappresenta un pericoloso precedente per il nostro Paese.".

Non stiamo parlando di ortodossi estremisti.

Stiamo parlando di un giudice che ritiene inaccettabile che un credo religioso vieti quello che una legge permette.

Le chiama norme  naturali, non avendo il coraggio di chiamarle norme religiose.

Chi ha studiato filosofia del diritto si è interrogato a lungo sulla norma primaria e sul rapporto tra i diversi sistemi giuridici che regolano la vita di una persona. Le regole sociali, religiose, legali, nazionali, sovranazionali, contrattuali.

Negare il primato alle leggi dello Stato permette l'ingresso della Sharia come è avvenuto in alcune nazioni africane (Sudan del sud se non ricordo male) come norme con giudici al di sopra delle leggi.

Nel Cristianesimo si ha "dai a Cesare quel che è di Cesare e a Dio quel che è di Dio".

Nel contrasto tra Sharia e leggi nazionali si ha l'abrogazione di un intero sistema giuridico, cosa che nessuna legge religiosa può volere senza voler sostituire anche le leggi di Cesare.

Nel divieto di adempiere ad una singola legge per motivi religiosi non vedo contrasti costituzionali. Solo il singolo potrebbe essere licenziato (o potrebbe mettere a disposizione le proprie dimissioni) perchè incompatibile con l'ufficio che deve presidere, sollevando comunque il caso.

Più noti sono i casi di chi rifiuta le trasfusioni o cure mediche per motivi religiose, e quindi chi rifiuta che una legge imponga o permetta cure non richieste.

Insomma: si può dire tutto, fuorchè sia in ogni caso un pericoloso precedente quello di rifiutare un singolo atto.

In Italia una infermiera è stata abbandonata anche dal sindacato perchè loro non sono a favore della tutela dei nascituri.

Sembrava chiaro che dai tempi di Galileo, con la Chiesa che pretendeva di riscrivere le leggi della fisica, che imporre le leggi in questo modo è autorità senza autorevolezza.

C'è un tema invece ancora non affrontato: il rapporto delle leggi con gli uomini. Le leggi dovrebbero essere dei cittadini, ma nel nuovo testamente fanno una "brutta figura" ogni volta che Cristo spiega che lui non è legge, ma giustizia e misericordia. Il valore della legge umana è preso come fatto, ma non assolutizzato. 

Nei nostri tempi di crisi di autorevolezza resta la legge come valore di certezza per una convivenza regolare imposta ai cittadini.

Il contratto sociale che delega l'organizzazione della convivenza ricordava il primato dei cittadini sullle leggi.

Possibile che si stiano dimenticando più di mille anni di amore per la giustizia e l'equità (la versione statuale della misericordia) e si propongano le leggi come strumento di imposizione indiscutibili ?

Si'.

Perchè è facile per chi vuole dei favori ottenere leggi favorevoli da far imporre, con il placet dei politici, a tutti i cittadini.

Ci vogliono quindi strumenti per arginare l'invasione dei gruppi di potere, le lobbies, nei diritti di tutti i cittadini.

Una volta c'erano i tribuni della plebe, i cui compiti non sono mai stati studiati abbastanza.

Sarebbero di grande attualita'. Oggi le associazioni di consumatori hanno meno poteri di essi, e rappresentano solo un timido tentativo di soppesare leggi sbagliate.

Un tema caldissimo, assolutamente inesplorato e non interessante. Peccato.

Da Wikipedia sui Tribuni della Plebe:

"Dal 449 a.C. acquisirono un potere ancora più formidabile, lo Ius intercessionis, ovvero il diritto di veto sospensivo contro provvedimenti che danneggiassero i diritti della plebe emessi da un qualsiasi magistrato, compresi altri tribuni della plebe. I tribuni avevano inoltre il potere di comminare la pena capitale a chiunque ostacolasse o interferisse con lo svolgimento delle loro mansioni, sentenza di morte che veniva solitamente eseguita mediante lancio dalla Rupe Tarpea. Questi sacri poteri dei tribuni furono a più riprese sanciti e confermati in occasione di solenni riunioni plenarie di tutto il popolo plebeo."

Gli imperatori successivi si presero il titolo di tribuno della plebe per imporre il veto agli atti del senato, qualcosa di ben noto anche negli USA oggi.

Voglio aggiungere una riflessione.

I giornali giustificano la pubblicazione di un minore in prima pagina. Un minore che non arriverà mai in Europa perchè morto in mare e trovato riverso su una spiaggia in Turchia.

Viola la forma delle leggi scritte, ma ne rispetta lo spirito.

Tutti i giornali hanno deciso di violare il testo delle leggi e pubblicare la foto, perchè si doveva.

Si doveva. Era un dovere mostrarla. Punto. 


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