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Gender    

L'educazione alla parita' di sesso - gender nella riforma scolastica

Homo sum. Nihil puto me alienum esse.
21.06.2015 - pag. 91575 print in pdf print on web

S

Siamo tutti essere umani. Su questo non c'è dubbio.

Una preside romana ha fatto sapere che esiste un emendamento pro gender del quale non si parla e invece ognuno dovrebbe farsi una idea.

Immediatamente viene sconfessata e avvisata di indagine ministeriale a mezzo stampa.

Esistono questi emendamenti ? Eccome.

Peccato che nessuno li citi.

Ripeto, stiamo parlando di riforma scolastica, in un contesto dove il rispetto e la collaborazione tra genitori e scuola è il vero problema.

Due emendamenti, approvati o meno non mi interessa, di domenica 3 maggio 2015 in commissione cultura alla Camera.

E' la confusione tra violenza e scelte sessuali che non torna.

Come se una cultura sessuale meriti una tutela diversa da ogni forma di violenza.

Forse è il caso di smetterla di pensare al sesso e parlare di violenza e rispetto, ma senza referenti alla educazione di genere.

 

 

PRIMO

 

3. 11. Bruno Bossio, Censore, Battaglia, Stumpo.

  Dopo il comma 2, aggiungere il seguente:
  2-bis. È istituito, nel sistema nazionale di istruzione, l'insegnamento a carattere interdisciplinare dell'educazione di genere.
Pag. 37

  I piani dell'offerta formativa delle scuole del primo e del secondo ciclo di istruzione adottano misure educative volte all'eliminazione degli stereotipi di genere promuovendo cambiamenti nei modelli comportamentali al fine di eliminare pregiudizi, costumi, tradizioni e altre pratiche socio-culturali fondati sulla differenziazione delle persone in base al sesso di appartenenza e di sopprimere gli ostacoli che limitano di fatto la complementarità tra i sessi nella società.
  Le tematiche a contenuto metodologico scientifico e culturale relative all'educazione di genere non costituiscono materia curricolare a se stante e sono parte integrante degli orientamenti educativi e dei programmi di insegnamento.
  Il dirigente scolastico, d'intesa con il collegio dei docenti ed il consiglio d'istituto nomina, tra i docenti, un referente dell'educazione di genere, con il compito di promuovere azioni e iniziative mirate, in collaborazione con gli organismi preposti alle politiche per le pari opportunità, assicurando il coinvolgimento delle famiglie degli studenti.
  I contenuti e le modalità dell'educazione di genere saranno adeguati all'età degli alunni e al loro diverso grado di maturità psico-fisica e devono tenere conto delle diverse proposte in un quadro di pluralismo culturale.
  Nell'ambito delle finalità indicate nel presente comma, il MIUR, a partire dall'anno scolastico 2015/2016, predispone appositi percorsi formativi per il personale docente da impegnare nell'insegnamento dell'educazione di genere che prevedono, in particolare, tematiche quali la parità tra i sessi, i ruoli di genere non stereotipati, la cultura del rispetto dell'altro e la soluzione non violenta dei conflitti nei rapporti interpersonali.
  Le università, nel predispone i corsi di laurea per gli insegnanti della scuola dell'infanzia e della scuola primaria e secondaria, tengono conto delle finalità della presente legge.
  Il Ministro dell'istruzione, dell'università e della ricerca promuove, di concerto con il Ministro per le pari opportunità, lo sport e le politiche giovanili e d'intesa con gli organi preposti alle politiche per le pari opportunità, l'adozione di libri di testo nelle scuole dell'infanzia, primaria e secondaria conformi alle indicazioni contenute nel codice di autoregolamentazione POLITE (Pari opportunità nei libri di testo) e recanti la dichiarazione di adesione al medesimo codice.

 

SECONDO

2. 2000. La Relatrice.

  Dopo il comma 8, aggiungere il seguente:
  8-bis. Il Piano triennale dell'offerta formativa assicura l'attuazione dei principi di pari opportunità promuovendo nelle scuole di ogni ordine e grado l'educazione alla parità di genere, la prevenzione della violenza di genere e di tutte le discriminazioni, al fine di informare e sensibilizzare gli studenti, i docenti ed i genitori sulle relative tematiche come previsto anche dall'articolo 5, comma 2, del decreto legge 14 agosto 2013 n. 93 convertito nella legge 15 ottobre 2013, n. 199 in materia di Piano di azione straordinario contro la violenza.
2. 41. (Nuova formulazione) Martelli, Malpezzi, Ghizzoni, Manzi, Rampi, Malisani, D'Ottavio, Bossa, Rocchi, Sgambato, Ascani, Blazina, Coccia, Crimi, Narduolo, Pes, Centemero, Carfagna, Molea, Carocci, Orfini, Piccoli Nardelli, Rampi, Andrea Romano, Paolo Rossi, Ventricelli.

 


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