Facciamo una bella cosa: mettiamo in tutti i cellulari un software che controlli ogni cosa che facciamo, dove siamo, dove andiamo, quando, cosa scriviamo, con chi parliamo, chi ha il nostro numero di telefono.
No: non sto parlando di Facebook o Google.
Sto parlando della proposta del Governo (emendamento) alla legge antiterrorismo (che Alfano tanto sponsorizza).
Il senatore Quintarelli lancia l'allarme da twitter, e informa che l'emendamento viene dal Governo, e che il Governo chiede la fiducia.
Pensate di avere pc, telefonini e qualsiasi dispositivo sotto osservazione di un malware di stato.
Siamo matti ?
E' la differenza tra stato di polizia e polizia di stato. Non se ne parla piu', ma è un panorama che peggiora a livello mondiale: tutti vogliono poter controllare tutti, stabilmente.
Pensate che poi non succederà nulla ?
Guardate la scatola nera per le assicurazioni. Potrà essere usata per bloccarvi al telepass. La sbarra non si alza e vi sequestrano la macchina se non avete pagato il bollo o non siete assicurati.
Efficiente. Pratico. Automatico. Incivile. Ingiusto. Giusto invece andare a prendere la persona a casa, dopo l'ok di un giudice che guarda caso per caso, esterno ed estraneo alle forze dell'ordine.
Cortesemente, basta automatismi con le persone.
Così facendo, chi avrà il coraggio di andare sulla propria banca online, temendo che credenziali vengano osservate da qualcuno ? Come fidarsi dei sistemi operativi ? Degli antimalware ? Degli antivirus ? Saranno tutti obbligati a non intercettare il malware buono ?
Così il Garante della Privacy:
Dichiarazione di Antonello Soro, Presidente del Garante per la protezione dei dati personali
SORO: SERIA PREOCCUPAZIONE PER EMENDAMENTI APPROVATI A DL ANTITERRORISMO Viene meno equilibrio tra privacy e sicurezza
“Suscitano seria preoccupazione alcuni emendamenti al decreto-legge antiterrorismo approvati in Commissione, che alterano il necessario equilibrio tra privacy e sicurezza. In particolare, l’emendamento che porta a 2 anni il termine di conservazione dei dati di traffico telematico e delle chiamate senza risposta (ora di un anno e, rispettivamente, di un mese) va nel senso esattamente opposto a quello indicato dalla Corte di giustizia l’8 aprile scorso.
La sentenza ha infatti annullato la direttiva sulla data retention in ragione della natura indiscriminata della misura (applicabile a ciascun cittadino, senza distinzione tra i vari reati e le varie tipologie di comunicazioni “tracciate”). In quella sede, la Corte ha ribadito la centralità del principio di stretta proporzionalità tra privacy e sicurezza; proporzionalità che esige un’adeguata differenziazione in base al tipo di reato, alle esigenze investigative, al tipo di dato e di mezzo di comunicazione utilizzato. Queste, dunque - come abbiamo già sottolineato in sede di audizione, in Commissione, sul decreto- le indicazioni ineludibili per riformare la disciplina interna attuativa di quella direttiva; non quelle, di segno opposto, proposte all’Aula dalla Commissione.
Perplessità suscita anche l’emendamento che ammette le intercettazioni preventive (disposte dall’autorità di pubblica sicurezza nei confronti di meri sospettati), per i reati genericamente commessi on-line o comunque con strumenti informatici. Anche in tal caso l’equilibrio tra protezione dati ed esigenze investigative sembra sbilanciato verso queste ultime, che probabilmente non vengono neppure realmente garantite da strumenti investigativi privi della necessaria selettività”.
Roma, 24 marzo 2015
Da tutte le fonti giornalistiche: "Matteo Renzi ha chiesto ed ottenuto lo stralcio dal ddl antiterrorismo del passaggio che consente di «frugare» nel computer dei cittadini."
Resta il fatto gravissimo che qualcuno (in democrazia i giornalisti dovrebbero chiedersi chi è stato) ha proposto una norma del tutto illiberale, ben oltre i paletti della privacy. E resta il problema che società straniere possano farlo per profitto, fornendo poi accesso ai dati alle autorità italiane in sede di collaborazione internazionale. Ma in questo caso, sotto controllo di un giudice. Di norma.
DL ANTITERRORISMO: SORO, APPREZZAMENTO PER LE MODIFICHE APPORTATE AL TESTO
Necessario supplemento di riflessione quando sono in gioco libertà e diritti fondamentali
“Meritano apprezzamento le modifiche apportate questa mattina, in Commissione, al decreto anti-terrorismo, Lo stralcio della norma sulle intercettazioni da remoto consentirà un supplemento di riflessione, quanto mai necessario quando sono in gioco libertà e diritti fondamentali.
E bene anche le correzioni apportate alla norma che estendeva “a regime”, in misura eccessiva e non selettiva rispetto al tipo di reato, i tempi di conservazione dei dati di traffico.
Dimostra, infine, di cogliere alcuni dei nostri rilievi, la limitazione delle nuove ipotesi di ammissibilità delle intercettazioni preventive ai soli reati di terrorismo, per evitare un’estensione eccessiva e probabilmente neppure utile di strumenti investigativi così invasivi”.