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Divorzio breve    

L'avvocato nella separazione assistita

Un ruolo nuovo, al quale sono tutti impreparati.
06.11.2014 - pag. 90820 print in pdf print on web

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L'avvocato può fare come un notaio che riceve la dichiarazione di separazione, divorzio o modifica degli accordi divorzili, per tutte le volte che le parti saranno d'accordo.

Questo libererà la coscienza dell'avvocato dal cercare una riconciliazione con un tentativo non solo formale ? Sarà più conveniente la separazione, per l'avvocato.

E gli accordi ? Libertà totale. L'AMI dovrebbe affrettarsi a proporre criteri unici nazionali dai quali partire, per poi discostarsi.

Avvocati e coniugi arrivano vergini: ogni accordo è buono, anche se le conseguenze incidino per anni sulla vita delle parti. L'avvocato è pronto ad assumersi questa responsabilità morale ? No. Senza dubbio. Nessuno.

Spataro ancora una volta contrario ?

Ancora una volta non c'è una politica per la famiglia, e si facilita lo scioglimento, senza nulla fare per facilitare l'avvicinamento.

Si potrebbe fare moltissimo con quegli avvocati, magari di orientamento dichiaratamente cattolico, per proporre un mansionario di comportamenti da tenere. Comportamenti che sono sempre e comunque virtuosi, anche in caso di fallimento.

Quello che non posso accettare è vedere correre la mamma dall'avvocato dicendo: "è tutto fatto, li convochi per il divorzio, lui/lei è una ... e prima finisce meglio e'".

Ricordatevi quando vi capiterà la scenetta di me.

E pensate se potete fare qualcosa per i due disgraziati.

Oggi nessuno sa come riconciliare una famiglia separata o separanda, se non Lui. E  Lui ci riesce, se si rinuncia a sè stessi.

Ma professare così una fede in Lui è follia, di questi tempi. Ma io Gli credo e so che risolve in tanti casi, non certo solo in quelli che ho visto.

Quello che non posso accettare è che, ancora una volta, si vada dall'avvocato senza sapere come la pensa sul punto.

Troppo facile separsi cosi'. Come se fosse il meglio per tutti. A quando tre sms per divorziare ?

Sarò ancora impopolare. Ma prima di gridare alla fine del turismo divorzile e alla risoluzione di tanti problemi dovuti dall'andare davanti ai giudici, chiedetevi quanto potrà essere utile tanto libero arbitrio senza guida.

Vero: se ci sono figli è diverso. Si'. Certo.

Ma non è procedimento contenzioso dove si parla di soldi.

Ma rispondere a questa domanda significa chiederci cosa pensiamo del nostro matrimonio e di quello dei nostri amici, ancora sposati o divorziati.

Significa giudicare, ed esporsi ad un giudizio scomodissimo.

Ma dobbiamo farlo. Per la famiglia. E non sto parlando dei casi limite, chiaro ?

Ci vuole molta volontà a imporre la famiglia prima delle nostre umiliazioni quotidiane. Una pazienza folle e irrazionale. Ma poi si capisce cosa conta e perchè non lo vedevamo.

Tutto questo il legislatore non ci ha nemmeno provato a pretenderlo. Sia facile chiudere così come si apre. Ma non è tutto qui.

Andate in una scuola a parlare con gli insegnanti che hanno figli di coppie felicemente separate.

Senza paraocchi. E non solo per parlare dei figli, ma anche dei genitori.

Da oggi i genitori devono spiegare ai figli quanto sarà facile separarsi civilmente.

Se vogliamo fare i genitori, sia ben chiaro.

E poi rispondere alle loro domande. Già mi immagino qualcosa...

 


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06.11.2014 Spataro

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