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"Le anime affini si salutano gia' da lontano" - A. Schopenhauer



Cultura    

Il mondo come io lo vedo, Einstein 1931

Parole da non dimenticare
07.09.2014 - pag. 90408 print in pdf print on web

I

Il testo fu scritto nel 1931.

Nel 1993 Einstein, ebreo, stava tornano in Germania, subito dopo l'avvento di Hitler. Era in Belgio.

Questo quello che pensava l'FBI di Einstein:

"L'FBI raccolse un fascicolo di 1427 pagine sulla sua attività e raccomandò che gli fosse impedito di emigrare negli Stati Uniti secondo lo Alien Exclusion Act, aggiungendo che, insieme ad altri addebiti, Einstein credeva, consigliava, difendeva o insegnava una dottrina che, in senso legale, era stata ritenuta dai tribunali, in altri casi, «capace di permettere all'anarchia di progredire indisturbata» e che portava a «un governo solo di nome». Aggiunse anche che Einstein «era stato membro, sostenitore o affiliato a 34 movimenti comunisti tra il 1937 e il 1954» e che «inoltre lavorò come presidente onorario in tre organizzazioni comuniste»[24]." (Wikipedia)

Arrivato in Belgio decise di non tornare in Germania  e ritornò a Princeton, nonostante il parere dell'FBI.

Ecco cosa Einstein scrisse nel 1931.

“Non possiamo pretendere che le cose cambino, se continuiamo a fare le stesse cose.

La crisi è la più grande benedizione per le persone e le nazioni, perché la crisi porta progressi.

La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.

E’ nella crisi che sorge l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie.

Chi supera la crisi supera sé stesso senza essere ‘superato’."

... e ancora ...:

"Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e difficoltà, violenta il suo stesso talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni.

La vera crisi, è la crisi dell’incompetenza.

L’inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita.

Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia. Senza crisi non c’è merito.

E’ nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze.

Parlare di crisi significa incrementarla, e tacere nella crisi è esaltare il conformismo. Invece, lavoriamo duro.

Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.

(da Il mondo come io lo vedo di Albert Eistein)

 

E ora la chicca.

Tutto questo è grazie ad un benzinaio che non conosco, tra Mantova e Brescia, vicino Corte Palazzina.

Il primo passo per cambiare è sapere. Oltre al conteggio indicato sul distributore, il benzinaio segnalava questo testo di Einstein.

Grazie.

Ascoltiamo chi parla senza filtri.

 


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