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"La maggior parte degli uomini, piuttosto che ricercare la verita', che e' loro indifferente, preferisce adottare le opinioni che vengono riferite gia' bell'e pronte" - Tucidide



Oua    

L'OUA si scaglia contro lo Corte Europea: non possono farci lavorare fianco a fianco con abogados

L'OUA ricordi che gli abogados, secondo la Corte rispettano le leggi vigenti, anche se forse non quelle desiderate da OUA e da tanti.

Un avvocato, solo dieci anni fa, ripeteva che la professione di avvocato e' libera. Lo e' ancora. Se ne facciano una ragione, non e' come fare i notai o i dipendenti pubblici.

Si chiama democratico lo Stato che rispetta le liberta' fondamentali dei cittadini. Non illiberale.

19.07.2014 - pag. 90304 print in pdf print on web

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O


ORGANISMO UNITARIO DELL’AVVOCATURA ITALIANA
 

COMUNICATO STAMPA

GIUSTIZIA, OUA: DECISIONE SBAGLIATA DELLA CORTE UE SU CHI CONSEGUE IL TITOLO DI AVVOCATO ALL’ESTERO! NICOLA MARINO, PRESIDENTE OUA: “SE 230 MILA VI SEMBRANO POCHI! ANCORA PIÙ SPAZIO A CHI AGGIRA LE REGOLE DEL NOSTRO PAESE, IL TUTTO A DISCAPITO DEI MIGLIAIA DI GIOVANI CHE LE RISPETTANO. E NEI TRIBUNALI CONTINUEREMO AD AVERE AVVOCATI CHE LAVORANO FIANCO A FIANCO CON ABOGADOS”


Una sentenza sbagliata, un danno per l’Italia, ma anche per tutti i giovani che rispettano le regole. Questo il primo commento dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura dopo la decisione della Corte Ue di convalidare il titolo di avvocato conseguito in altri paesi dell’Unione Europea. Ironico e amareggiato, Nicola Marino, presidente Oua: «Se 230 mila vi sembrano pochi! Una malintesa concezione delle liberalizzazioni ha portato la Corte Ue ad una sentenza contraddittoria che invece di impedire che si aggiri l’esame di stato emigrando all’estero, consente a questi professionisti di fregiarsi del titolo conseguito in un’altra nazione. Quindi, nei nostri tribunali continueranno a lavorare oltre che gli avvocati anche gli “abogados”».


«Una scelta sbagliata – conclude Marino - perché danneggia i giovani laureati che con merito rispettano le regole ed è in controtendenza con le proposte sempre più diffuse che mirano all’introduzione del numero programmato all’università per ridurre l’eccessivo numero di legali (avanzate trasversalmente da tutti gli schieramenti politici e sostenute da diversi studiosi anche di matrice liberista). Da oggi il nostro Paese ha un problema in più e la nostra Giustizia pure. Purtroppo, ancora una volta, l’Europa si mostra in controtendenza rispetto alle esigenze e alle peculiarità delle singole nazioni che ne fanno parte».
Roma, 17 luglio 2014

 

Invece ecco da Curia:

 

N. 103/2014 : 17 luglio 2014
Libera circolazione delle persone
Fare ritorno in uno Stato membro per esercitarvi la professione di avvocato con il titolo ottenuto in un altro Stato membro non costituisce una pratica abusiva
 
...
 
Ciò premesso, la Corte dichiara che, in un mercato unico, la possibilità , per i cittadini dell’Unione , di scegliere lo Stato membro nel quale desiderano acquisire il loro titolo e quello in cui hanno intenzione di esercitare la loro professione è inerente all’esercizio delle libertà fondamentali garant ite dai Trattati .

Il fatto che il cittadino di uno Stato membro , in possesso di una laurea conseguita nel proprio paese, si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi il titolo di avvocato e faccia in seguito ritorno nel proprio paese per esercit arvi la professione di avvocato con il tit olo professionale ottenuto nell’altro Stato membro è la concretizzazione di uno degli obiettivi della direttiva e non costitui sce un abuso del diritto di stabilimento .

Neppure la circostanza che la domanda di iscri zione all’albo degli avvocati sia stata presentata poco tempo dopo il conseguimento del titolo professionale nello Stato membro di origine costituisce un abuso del diritto, poichè la direttiva non prescrive un periodo di esperienza pratica nello Stato memb ro di origine.

La Corte ne trae la conclusione che non costituisce una pratica abusiva il fatto che il cittadino di uno Stato membro in possesso di una laurea si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi la qualifica professionale di avvocato e faccia ritorno nel proprio paese per esercitar vi avvalendosi del tit olo professionale ottenuto nell’altro Stato membro .


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19.07.2014 Spataro

OUA

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