"La regola aurea del marketing: proponetevi ai vostri clienti cosi' come vorreste che si proponessero a voi." - Philip Kotler
Oua
L'OUA si scaglia contro lo Corte Europea: non possono farci lavorare fianco a fianco con abogados
L'OUA ricordi che gli abogados, secondo la Corte rispettano le leggi vigenti, anche se forse non quelle desiderate da OUA e da tanti.
Un avvocato, solo dieci anni fa, ripeteva che la professione di avvocato e' libera. Lo e' ancora. Se ne facciano una ragione, non e' come fare i notai o i dipendenti pubblici. Si chiama democratico lo Stato che rispetta le liberta' fondamentali dei cittadini. Non illiberale.
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COMUNICATO STAMPA GIUSTIZIA, OUA: DECISIONE SBAGLIATA DELLA CORTE UE SU CHI CONSEGUE IL TITOLO DI AVVOCATO ALL’ESTERO! NICOLA MARINO, PRESIDENTE OUA: “SE 230 MILA VI SEMBRANO POCHI! ANCORA PIÙ SPAZIO A CHI AGGIRA LE REGOLE DEL NOSTRO PAESE, IL TUTTO A DISCAPITO DEI MIGLIAIA DI GIOVANI CHE LE RISPETTANO. E NEI TRIBUNALI CONTINUEREMO AD AVERE AVVOCATI CHE LAVORANO FIANCO A FIANCO CON ABOGADOS”
Invece ecco da Curia:
N. 103/2014 : 17 luglio 2014
Libera circolazione delle persone
Fare ritorno in uno Stato membro per esercitarvi la professione di avvocato con il titolo ottenuto in un altro Stato membro non costituisce una pratica abusiva
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Ciò premesso, la Corte dichiara che, in un mercato unico, la possibilità , per i cittadini dell’Unione , di scegliere lo Stato membro nel quale desiderano acquisire il loro titolo e quello in cui hanno intenzione di esercitare la loro professione è inerente all’esercizio delle libertà fondamentali garant ite dai Trattati .
Il fatto che il cittadino di uno Stato membro , in possesso di una laurea conseguita nel proprio paese, si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi il titolo di avvocato e faccia in seguito ritorno nel proprio paese per esercit arvi la professione di avvocato con il tit olo professionale ottenuto nell’altro Stato membro è la concretizzazione di uno degli obiettivi della direttiva e non costitui sce un abuso del diritto di stabilimento . Neppure la circostanza che la domanda di iscri zione all’albo degli avvocati sia stata presentata poco tempo dopo il conseguimento del titolo professionale nello Stato membro di origine costituisce un abuso del diritto, poichè la direttiva non prescrive un periodo di esperienza pratica nello Stato memb ro di origine. La Corte ne trae la conclusione che non costituisce una pratica abusiva il fatto che il cittadino di uno Stato membro in possesso di una laurea si rechi in un altro Stato membro al fine di acquisirvi la qualifica professionale di avvocato e faccia ritorno nel proprio paese per esercitar vi avvalendosi del tit olo professionale ottenuto nell’altro Stato membro . 19.07.2014 Spataro OUA
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