Segui via: Newsletter - Telegram
 

"Non vincerà la paura ... perché siamo noi la vita" - Amara & Paolo Vallesi - Pace



Sciopero    

L'Unione Nazionale dei Giudici di Pace contro il Ministro

Orlando vuole cancellare la giustizia di pace! Pronto sciopero di 2 settimane
28.04.2014 - pag. 89763 print in pdf print on web

U

Unione nazionale Giudici di Pace, comunicato 25.04.2014

L'Unione Nazionale dei Giudici di Pace denuncia l'operato del Ministro della Giustizia Orlando, il quale, contravvenendo agli impegni assunti si è rifiutato di confrontarsi preventivamente con la magistratura di pace ed ha  elaborato un progetto di riforma che disconosce, decisamente ed in  maniera inequivoca, la funzione giudiziaria a cui è chiamata la categoria e tutte le principali richieste della stessa (rinnovabilità dei mandati; tutela previdenziale; garanzie ordinamentali di autonomia degli uffici ed indipendenza del giudice) e, nella sostanza, destina buona parte dei giudici di pace in una nuova struttura burocratica interna ai Tribunali (l'Ufficio del processo), che non solo creerà disservizi inimmaginabili agli Uffici del Giudice di Pace, ma addirittura rallenterà lo stesso lavoro del magistrato professionale, il quale dovrà confrontarsi con giudici di pace, tirocinanti, stagisti e quant'altro, così distogliendolo da quelle che sono le funzioni sue proprie (l'esercizio della giurisdizione), all'interno di una visione dell'organizzazione degli uffici vetusta e superata, mirante a burocratizzare la funzione giudiziaria, anzichè snellirla.

A tali aberranti propositi di "riforma" si accompagna una politica univoca del Ministero di svuotamento degli Uffici del Giudice di Pace dal personale amministrativo, unico vero organo ausiliare del giudice, necessario a garantire il funzionamento dei servizi essenziali di Giustizia (ricezione atti; tenuta udienze; pubblicazione sentenze, etc...); in particolare, con atti e circolari ministeriali emesse ancor prima dell'entrata in vigore del decreto ministeriale di revisione delle sedi del Giudice di Pace, è stato previsto che appena il 3% del personale amministrativo attualmente in servizio presso le sedi del GdP soppresse o a carico dei Comuni sia destinato alle sedi accorpanti, che assorbiranno tutte le relative competenze, con aumento dei carichi di lavoro che, in numerose sedi, arriverà a superare il 300-400%.

L'effetto di una politica così irresponsabile sarà devastante: i Tribunali continueranno ad accumulare ritardi, sempre più gravi, nella definizione delle controversie; gli uffici del Giudice di Pace, privati del necessario ausilio del personale amministrativo, con magistrati distolti presso l'Ufficio del processo e demotivati da un trattamento economico che anzichè premiare la produttività, si baserà sulla mera presenza in Ufficio (ignorando il Ministro, evidentemente, che buona parte del lavoro del giudice, consistente nella redazione delle sentenze e degli altri atti processuali di particolare complessità, viene svolto a domicilio, ove il giudice può avvalersi, a sue spese, di strumenti che gli Uffici non sono assolutamente in grado di fornire), a loro volta non potranno più garantire la rapida definizione dei processi, che oggi costituisce prerogativa esclusiva dei giudici di pace (durata media del processo dinanzi al GdP inferiore ad un anno), e che il Ministro Orlando vuole incomprensibilmente osteggiare, in contrasto con "propositi" di mera facciata.

In  un quadro così desolante, a nulla serviranno gli ipotizzati strumenti alternativi di composizione delle liti, rilevandosi, da un lato, che l'arbitrato già esiste e dipende, per vincolo di natura costituzionale, da una libera e comune scelta di tutte le parti del processo, laddove la cd. "procedura di negoziazione assistita" già costituisce un preciso dovere deontologico dell'avvocato, il quale non può avviare una causa senza aver prima tentato, assieme all'avvocato della controparte, una risoluzione pacifica della controversia.

Per tali motivi l'Unione ha avviato la procedura di raffredamento per la proclamazione dello sciopero nella misura massima consentita dal codice di autoregolamentazione (due settimane di sciopero).

Roma 25 aprile 2014

Il Presidente nazionale                                                 Il Segretario Generale   
            Gabriele Longo                                                     Alberto Rossi                  

(Unione Nazionale Giudici di Pace, comunicato 25 aprile 2014)


Condividi su Facebook

28.04.2014 Un. Naz. GdP

Un. Naz. GdP

Segui le novità di Civile.it via Telegram oppure via email: (gratis Info privacy)

    






"Non vincerà la paura ... perché siamo noi la vita" - Amara & Paolo Vallesi - Pace








innovare l'informatica e il diritto


per la pace