Leggere Punto informatico diventa sempre più complicato.
Se clicchi su una notizia si apre una finestrona con un video che ti racconta chissà quali meraviglie, ma pazienza, li leggerò di meno.
La notizia riportata però è secondo me discutibilissima.
Un giudice finlandese avrebbe deciso che il provider che per errore toglie la connessione a internet ne risponde perchè toglie un servizio essenziale.
Il cliente, che dovette usare telefonini per andare sul web, chiese un importo rilevante (forse anche 50 dollari al giorno), ed il fatto riportato è che gli è stato negato, ma è stato disposto un risarcimento.
E qui i commentatori si scatenano.
L'isp toglie la connessione, internet è servizio essenziale, il giudice lo dice, e lo condanna.
Quindi condanna perchè internet è essenziale, anche per alcuni giorni.
Ho letto tante sentenze. Spesso i giudici indugiano sulla natura di internet, a volte con toni coloriti.
Dire che è essenziale è un modo colorito per dire che se ne ha bisogno. Non è irrilevante starne senza.
Ma il tema è di tutt'altra natura, come qualsiasi civilista può immaginare.
L'isp ha tolto internet per errore. E' inadempimento contrattuale.
Le balle sulla natura essenziale di internet ce le possiamo risparmiare.
E soprattutto lo stato dell'arte impedisce di pensare che i servizi siano perfetti e possano funzionare al 100%.
Chi programma internet sa che gli errori ci sono, e non solo per l'hardware o errori umani. Per errori di complessità dei sistemi interessati e dei fornitori coinvolti.
Il resto è populismo. Gossip giornalistico.
Prudenza nel commentare, grazie.