Grazie, Draghi: Regole e Certezze costruttive: la conferenza stampa integrale

Come possa Draghi essere nato in Italia un uomo che ha la visione del mondo che sta costruendo con i fatti è un mistero.

Al confronti Monti dovrebbe smettere di anticipare conclusioni e ascoltare in rispettoso silenzio. Le vignette estive sull'eccesso di dichiarazioni non sono servite.

Veniamo al dunque.

Draghi parla. E agisce.

Dice che invece che far comprare i titoli di Stato europei alla finanza mondiali a tassi proibitivi li acquisterà lui stesso. Tanto basta a rassicurare tutti sull'acquisto dei titoli e ad abbassare i tassi che comunque entreranno a beneficio degli europei e non dei soliti pochi finanzieri d'assalto.

Tanto per dare una idea il famigerato (e manipolato) spread btp bund è sceso a 380 da 480. E non per merito di Monti. Anche lo spread spagnolo verso i bund sta scendendo rapidamente. Non che non potrà risalire, ma sarà per una reazione della pessima finanza.

La Merkel dichiara che i titoli non saranno acquistati incondizionatamente. Certo.

Ma quello che Draghi sottolinea è che non ci saranno limiti quantitativi preventivi: potremo acquistare tutto quello che vorremo. L'importante è che il debitore dia garanzie.

Naturale.

La tesi della Merkel, che stava portando ad una annessione dell'Europa al pari di quella della Germania dell'Est, ma impossibile per le evidenti differenze, risulta sconfitta, per ora, non si sa su quale tavolo. Ma tutto è iniziato con la dichiarazione della Merkel che ora ci guadagnano solo alcuni di chi fa parte della finanza. Lo sapevamo tutti, grazie, ma ora si è deciso a dirlo lei dicendo no alle pressioni interne. C'è da aspettarsi qualche colpo di coda degli scontenti.

Quindi si è bloccato un circuito vizioso che si alimentava per il solo fatto di non riconoscere alla bce un ruolo attivo nel fermare le speculazione: lei doveva vendere, ma non comprare; prestare, ma non accettare bond.

Si è affermata una regola: io posso acquistare i titoli nazionali come fanno tutti. E posso farlo quando gli altri speculano abbassando il valore di ogni cosa. Si apre alla concorrenza e il solo fatto di tornare ad una concorrenza sotto tutela di un ente sovranazionale fa bene ai mercati.

Le borse salgono.

E' cambiato tutto ? No. Ma io vedo (e mi assumo ogni responsabilita') una inversione di tendenza.

Quello che manca ancora è impugnare tutti i contratti divenuti eccessivamente onerosi (eccessiva onerosità sopravvenuta), un principio di diritto vigente che nessuno vuole far valere in Tribunale.

E quando dico nessuno penso ai rappresentanti delle istituzioni che invece di portare a conclusione le cause contro le banche per prodotti finanziari discutendi, non discutibili, stanno firmando transazioni di corsa, prima delle nuove elezioni, per poter dire di aver portato a casa soldi in momenti di crisi. Certo, ma molti meno e continuando a spendere.

Il secondo punto quindi è il ruolo della politica nella quantificazione del totale spendibile. Questo deve diventare un meccanismo automatico, indipendente dal politico di turno. Spenda come vuole, ma mai di piu'. E se ci sono debiti, dovrà rientrare nei debiti spendendo meno. Come stanno facendo le famiglie e le imprese.

C'è altro ?

No. La decisione avviene con un voto contrario. Ma non è il punto.

Bastano leggi e applicarle.

Questa crisi chiamata finanziaria, e da anni io la taggo WFC, World Financial Crisis, è una crisi di diritto. Si è lasciato fare senza applicare le leggi ai soliti noti.

Per avere condanne i noti si sono autodenunciati. Altrimenti nulla. E non è finita.

Resta la domanda iniziale: ma Draghi è un superuomo, si fa di steoroidi finanziari o ci crede veramente ?

... ci crede. Per forza. Non puoi arrivare lì senza un forte motivazione.

Grazie.

Nel futuro il comunicato stampa linkato verrà letto come un passaggio importante verso l'Europa Unita.

Riassume tutto questo tweet:

Draghi ha finito la sua conferenza stampa: lo spread è a 382, la borsa +2,82%, l'euro a 1,2587. Lui era sorridente

ps: e nel frattempo la ECB segnala come promuovere l'Europa delle imprese.