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"Il grado di civiltà di un Paese si misura osservando la condizione delle sue carceri" - Dostoevskij, autore di Delitto e Castigo



Fecondazione    

Sul divieto di screening sugli embrioni

Terminare embrioni malati e' ora possibile (secondo la corte dei diritti dell'uomo), visto che l'aborto e' consentito per le stesse malattie.
28.08.2012 - pag. 82052 print in pdf print on web

H

Ho cercato di capire la sentenza sul caso 54279 del 2010 decisa davanti la Corte dei diritti umani.

Anzi, diciamolo tutta, difendere la privacy delle parti e il principio della pubblicità della sentenza, per finalità di documentazione giuridica, diventa risibile visto che tutto il mondo diffonde la sentenza per esteso.

Ma di questo si parlerà nei prossimi anni, almeno lo spero.

Il caso è questo: una famiglia scopre, con la nascita del primo figlio, di essere portatori sani di una malattia trasmessa frequentemente ai figli.

Un secondo concepimento, scoperta la malattia nel concepito, viene interrotto.

A questo punto la coppia chiede l'inseminazione assistita, in vitro, perchè il medico faccia la selezione degli embrioni terminando tutti quelli malati, e mantenendo solo quelli sani.

La legge italiana lo vieta. La Corte Europea dei diritto dell'uomo afferma che è una ingerenza dello Stato nella vita privata di una famiglia.

La tesi della tutela del figlio al pari della madre, sostenuta dall'Italia, è stata rigettata dalla Corte che ha affermato di non confondere il termine figlio con embrione.

Al punto che l'embrione non è nemmeno figlio ?

Ma l'argomento giuridico va oltre: visto che l'aborto è consentito per quelle malattie, non si vede perchè non si possa fare lo screening, ma si debba impiantare ed abortire.

Che a rigor di logica giuridica non fa una piega.

La normativa sulla fecondazione in vitro va oltre la legge sull'aborto, più libera nel terminare la gravidanza.

Il problema è che le due leggi sono oggettivamente contradditorie tra di loro, e non si può sostenere che l'una ha abrogato l'altra implicitamente. E' un errore del legislatore.

Per il resto mi chiedo come si può delegare ad un medico la scelta di terminare gli embrioni malati, senza che tali embrioni, già frutto di cellule unitesi, non possano essere chiamati figli. Sono figli solo se nascono ?

Il diritto dai tempi dei Romani diceva cosi': il nascituro o concepito ha una aspettativa di eredita', ma non un diritto che acquisisce solo dalla nascita.

Ai tempi di Roma, peraltro, il concepito non aveva le stesse garanzie di sopravvivenza di oggi, e non poteva essere controllato come oggi: insomma, all'epoca de minimis non curat lex.

Oggi invece è rilevante. Sarebbe il caso di aprire gli occhi, perchè la netta conseguenza dell'attuale impostazione giuridica è che gli embrioni, non figli, non godono di diritti. Qualcuno potrebbe pensare di sperimentare su di loro, magari proprio sugli embrioni malati.

Se proprio vogliamo rispettare la logica e trarre tutte le conseguenze fino in fondo.

Ovvio che, per me, non c'è solo la logica, ma anche Altro.


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28.08.2012 Spataro

Hudoc

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