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Mario Monti alla Camera: Il Parlamento Italiano approvi le misure per la crescita che decidera' il Consiglio Europeo
Ma a chi sta parlando Monti, e di che cosa sta parlando, effettivamente ?
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MARIO MONTI, Presidente del Consiglio dei ministri. Signor Presidente, onorevoli deputati, sono lieto di questa occasione per fare il punto sulla dinamica delle decisioni europee in una fase particolarmente intensa e particolarmente cruciale per l'Europa e per il nostro Paese. L'appuntamento più rilevante è quello del 28 e 29 giugno a Bruxelles, quando avrà luogo il Consiglio europeo. Prima di allora - lo dico perché il Governo italiano sta cercando, con l'appoggio e il retroterra importantissimo del Parlamento italiano, di essere protagonista non solo nelle riunioni dei vertici, ma nella fase di costruzione del consenso - tra qui e il 28 giugno avremo una serie di momenti di avanzamento parziale verso le decisioni del 28 giugno. Alcuni momenti sono multilaterali e già organizzati, in particolare il G20 a livello di Capi di Governo, che si terrà in Messico il 18 e 19 giugno, e che verosimilmente sarà ancora una volta un'occasione multilaterale come è stato il G8 a Camp David, in cui il tema europeo ha predominato, data la sua urgenza, l'incontro. Prima di allora, avremo oggi pomeriggio un mio incontro a Berlino con il Ministro della finanze tedesco Wolfgang Schaeuble. Approfitto per correggere ciò che un quotidiano dice stamattina, cioè che ieri avrei avuto una telefonata con la Cancelliera Merkel nella quale vi sarebbero stati una serie di «no». Io non ho chiesto né ho ricevuto telefonate dalla Cancelliera Merkel, con la quale peraltro siamo in dialogo, ma né ieri né in questi giorni non c'è stato niente di questo genere. Oggi lei non sarà a Berlino ed io non la incontrerò, incontrerò il Ministro delle finanze Wolfgang Schaeuble, quindi vi prego di non tenere conto di quanto è scritto qui. Domani sarà in visita a Roma il Presidente Fran ois Hollande, che teneva ad avere un incontro bilaterale prima di avere quello multilaterale in programma, sempre a Roma, per il 22 giugno, al quale parteciperanno, oltre a noi, come ospiti, la Cancelliera Merkel, il Presidente Hollande e, su sua richiesta, il Presidente del Governo spagnolo Mariano Rajoy. Abbiamo una serie di altri contatti bilaterali e poi si Pag. 3arriverà all'Eurogruppo del 20 o 21 giugno e infine al Consiglio europeo del 28 e 29 giugno. Ciò è quanto avverrà nell'ambito europeo. A questo vanno aggiunti numerosi momenti di scambio di opinioni con il Presidente degli Stati Uniti che sta seguendo con comprensibile interesse ed anche apprensione la dinamica dell'Eurozona. Vi ho riferito questo perché è chiaro che se si vuole avere poi i risultati nei Consigli europei che corrispondano ai nostri interessi e ai nostri obiettivi bisogna cercare di costruirli passo passo in una situazione europea complicata e in situazione italiana adeguatamente rafforzata rispetto a quella di qualche mese fa. Lasciatemi spendere qualche parola su questo perché dobbiamo contemporaneamente essere consapevoli delle sfide ma anche consapevoli del lavoro che in queste Aule e nel Governo e nel Paese è stato fatto in questi mesi. Ebbene, mi riferisco prima di tutto alla situazione della finanza pubblica. In questo devo dire che ci sono fatti, che posso confermare, nel Financial Times di oggi che cita i diversi punti di forza dell'economia italiana: un disavanzo pubblico molto più basso - dice il Financial Times - di quello della Spagna ma anche di altri Paesi; nel 2012 il disavanzo pubblico italiano sarà la metà di quello medio dell'Unione europea, nel 2013 avremo un avanzo strutturale dello 0,6 per cento del prodotto interno lordo, mentre l'Unione europea avrà un disavanzo strutturale di circa il 2 per cento. Pag. 5 E nei provvedimenti, come il pesante pacchetto di dicembre, cosiddetto «salva Italia», certamente orientati soprattutto al rigore per evitare situazioni molto compromettenti per il Paese, abbiamo già ricavato al loro interno misure pro crescita, come quando abbiamo spostato una parte dell'imposizione dal lavoro e dall'impresa al patrimonio o come quando abbiamo creato l'ACE e via dicendo. Inoltre, anche i provvedimenti per le liberalizzazioni, su cui molto hanno lavorato le due Camere, sono ovviamente provvedimenti presi non per il rigore, ma per la crescita e così via. Adesso, però, provvederemo nei prossimi giorni a un altro piccolo concentrato di misure per la crescita. Propongo di non chiamarlo decreto crescita o decreto sviluppo, ma lo iscriverei piuttosto in un'operazione crescita di cui questo sarà un altro tassello importante. Dobbiamo, infatti, vedere le cose nel tempo e, quindi, quando valuterete, e l'opinione pubblica valuterà, quest'altro provvedimento, inviterei a tenere presente che non è la prima cosa che viene fatta per la crescita, ma purtroppo ci vuole tempo perché gli input per la crescita diano luogo ad un output di effettiva maggiore crescita. Teniamo anche presente che nella struttura stessa di questo Governo l'attenzione alla crescita e allo sviluppo è presente proprio in termini architettonici perché per la prima volta abbiamo creato un Ministro per lo sviluppo economico e per le infrastrutture e i trasporti, quindi con una grande responsabilità e capacità di muovere energie proprio verso la crescita. Pag. 8 Ebbene, l'argomento che abbiamo sviluppato era il seguente: se nel Consiglio europeo del 28 giugno (meglio sarebbe stato prima, ma almeno in quello del 28 giugno) vi sarà un credibile pacchetto di decisioni europee sulla crescita, e i temi li sapete: maggiore ruolo ammesso per seri investimenti pubblici - che non occorre sia messo attraverso modifiche del trattato, implausibili in questa fase, ma attraverso un esplicito riconoscimento da parte della Commissione europea, in sede di applicazione del trattato, che certi investimenti pubblici saranno visti con favore -, se vi saranno passi dichiarati e tempificati verso la costruzione di eurobonds o stability bonds o redemption funds, che di nuovo non possiamo pensare che siano operativi quest'anno, ma che non vengano estromessi dal tavolo e che siano cantieri su cui si costruisce abbastanza rapidamente, con tutti questi se, se quindi si recepisce una prospettiva di sviluppo, allora - è stato il nostro argomento - lo spread italiano diminuirà. Perché? Perché lo spread italiano è ancora così alto (oggi siamo a 465 credo, mentre parliamo) perché il debito pubblico italiano è molto alto, e lì per un pò di tempo, via via che scenderà, resterà molto alto. L'Italia è apprezzata per quello che ha fatto sulle nuove decisioni, ma si tirerà dietro quel debito per lungo tempo. Ma soprattutto quello che preoccupa anche i mercati finanziari ed anche le agenzie di rating è la scarsa crescita, che è quello che preoccupa tutti noi socialmente e politicamente. Se verranno misure per una maggiore crescita, allora gli stessi mercati finanziari riterranno più sostenibile la finanza pubblica italiana, pagheremo uno spread inferiore, i tassi di interesse scenderanno e le imprese saranno più facilitate anziché penalizzate negli investimenti. Quindi questo già metterà più al riparo dal contagio.
13.06.2012 Spataro Monti Link: http://www.youtube.com/watch?v=nDqp-seRSug&feature
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