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Mediazione    

Le radici del conflitto: gestiamo i conflitti 5/5

-Ritengo che una salutare attività di gestione del conflitto non possa prescindere dal prendere in considerazione quei sentimenti primari di base contenuti nei tre vizi capitali quali la superbia, l'invidia e l'ira.-

Io, modestamente, aggiungerei anche l'oro, spesso contenuto nel vizio dell'invidia. L'oro e' in grado di distrarre dai vizi che allontanano dalla mediazione.

Ai lettori lascio il commento ed il piacere di mettere insieme questi cinque incontri

Al link indicato la pagina di Wikipedia dedicata all'opera del maestro.

01.06.2012 - pag. 81487 print in pdf print on web

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&

 

CONCLUSIONI

Ritengo che una salutare attività di gestione del conflitto non possa prescindere dal prendere in considerazione quei sentimenti primari di base contenuti nei tre vizi capitali quali la superbia, l'invidia e l'ira.

Il professionista che per eccellenza lavora con relazioni, da contenuti emotivamente significativi, non può trascurare gli eventuali influssi "peccaminosi" di questi vizi nel contesto esaminato e nella gestione dei colloqui con le parti.

Oltre a ciò, soffermarsi su questi temi, contribuisce, ad avviare un processo di autosservazione nel professionista stesso a beneficio della sua imparzialità e autorevolezza.

Il più delle volte quando in un conflitto è ravvisabile una "questione di principio" le ragioni sottese, anche se inizialmente impercettibili, possono originarsi proprio da queste "cattive abitudini."

Il professionista, consapevole e sensibile verso questi temi, può fare molto nei caucus, infatti spesso la superbia, l'invidia e l'ira sono sintomi che la persona sta accudendo il proprio bisogno vitale di riconoscimento. Ciascuno di noi desidera essere riconosciuto per quello che è nella sua specificità. Tramite l'ascolto empatico il mediatore può far emergere il vero bisogno nascosto dietro il conflitto e per esempio accorgersi che la vera necessità delle parti era quella di non voler vedere trascurato il loro modo di pensare e di agire. Facilitando la comunicazione tra le parti e dando uguale dignità e importanza ai vari punti di vista, il non detto può emergere e "i vizi", che nascondevano i bisogni sottesi, lasciare spazio a quelle virtù che ci permettano di difendere la nostra dignità di esseri umani e il rispetto per i nostri valori.

Il professionista assume cosi il ruolo di maieuta del conflitto facilitando la miglior soluzione possibile, derivante dall'emersione del reale bisogno delle parti.

Non è un caso che ogni vizio richiama una virtù e può rappresentare una sorta di linguaggio capovolto della direzione intrapresa: cioè quello che avrebbe dovuto esserci e non è potuto accadere!

 

Dott.ssa Patrizia Bonaca

Mediatrice, formatrice, commercialista, counselor relazionale

Per approfondimenti e richiesta di informazioni potete rivolgervi:

web site www.industriadellesperienza.it

email: pbonaca@gmail.com

 

 

 

 

 

 


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01.06.2012 Spataro

Dott.ssa Patrizia Bonaca Link: http://it.wikipedia.org/wiki/Sette_peccati_capital

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