Come immaginabile, il progetto americano, anticipato in Italia, e distribuito nel mondo, di chiusura dei siti con materiale protetto da copyright fa proseliti e stimola reazioni.
Ripeto: chiudere un intero sito per un link o un contenuto "piratato" è solo un ricatto.
Ricatto perchè se il contenuto l'ho scelto io si usa lo strumento più liberticida per punire un comportamento vietato. Come sparare con un carro armato ad una zanzara. Punge, ma la uccido.
Il problema, che pochi sottolineano, è invece la libertà di scegliere il modello di business che si preferisce.
Non esiste solo il modello dei distributori affermati sul mercato, che sono gli sponsor attuali della riforma nei paesi industrializzati (ed in crisi).
La Siae cita Faletti, che teme internet e vende ebook (belli anche).
Io voglio citare Jovanotti. L'ho già fatto. Sul web trovate, gratis, liberamente, senza registrarvi, i video finali, la musica completa, le singole tracce da elaborare liberamente ed embeddare. Jovanotti vende meno ?
Voglio citare Elio. Hanno realizzato un sito che permette a 30 euro all'anno di scaricare i brani completi finali ed anche le prove, partecipare alle prove dei concerti, a mille altre opportunita'. Un archivio disponibile per nulla !
Voglio citare Giorgia. Sul suo canale VEVO (usato da tanti, tanti artistii) c'è la musica da guardare con il video ufficiale gratis. Si può acquistare da itunes o dal suo sito direttamente (anche se per ora solo l'ultiom disco).
Pensate ad un mondo dove solo i media autorizzati dai distributori trasmettono la musica, gli altri restano senza autorizzazioni o a costi inconcepibili. La musica deve essere ascoltata, poi se piace comprata.
Non funziona al contrario.
Andate sul canale di Giorgia su Vevo e provate a non comprare una sua canzone.
Capito come funziona ?
Se passa la PIPA o VEVO un link al canale ufficiale potrebbe non essere autorizzato (?!). Potrebbero chiudere il sito. Dovrei pagare io per mettere un link e una seconda volta youtube pagare per la visione del video a Siae, in base agli accordi presi. E già ora non posso mettere l'embed anche se Giorgia è su youtube lo permette, perchè mi aspetto che la Siae chieda diritti a me e li incassi anche da Youtube.
Capito che già ora non funziona ?
Non si tratta di non pagare i diritti agli autori. Si tratta di impedire ai distributori di spremere gli autori come limoni.
Ed è per questo che i giovani si buttano subito su youtube invece che dai discografici, e non si registrano alla Siae ma alle altre società europee o americane.
Sia ben chiaro: non parlo di soluzioni per distribuire musica contro la volontà degli autori. Chi non vuole distribuire sul web deve essere libero di non farlo e di vietare agli altri di farlo. Si chiama libertà (e mancanza di senso degli affari) e non posso fare io qualcosa che l'autore non vuole.
Volete la tutela o il controllo del mercato ?
Io supporto gli autori che sono su youtube e che distribuiscono ufficialmente gratis i propri contenuti, in tutto o anche in piccolissima parte.
La musica è fatta per essere ascoltata.
Le idee per essere conosciute.
Le parole per essere ripetute.
L'arte è per crescere.
Fatevene una ragione.
Pago l'arte perchè mi piace e la voglio. Se mi piace e non la pago, non posso tenerla e comunque non posso ridistribuirla. Credo che su questa base si possa iniziare a discutere.