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"L'indifferenza uccide" - Aboubakar Soumahoro



Liberalizzazioni    

Liberalizzazioni: le proposte dell'AGCM del 9.1.2012

Dal bollettino speciale del 9.1.2012
13.01.2012 - pag. 80189 print in pdf print on web

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Partiamo dal testo della proposta dell'Agcm al Parlamento:

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LIBERE PROFESSIONI

 Abolizione dei tariffari – Riforma della composizione degli organi disciplinari degli Ordini –  Limitazione del potere degli Ordini in materia di  corsi di formazione – Revisione della pianta  organica dei notai – Eliminazione del controllo degli ordini sulla pubblicità dei professionisti    

L’Autorità ritiene che in tale settore, al fine di completare il processo di modernizzazione già  avviato e consentire ad esso di svolgere un ruolo adeguato di sostegno alla crescita nel Paese,  risulta necessario introdurre le seguenti misure;

a)  abolizione espressa di qualsiasi forma di tariffario e, conseguentemente, abrogazione  dell’art. 3, comma 5, lett. d), del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge dalla L. 14  settembre 2011, n. 148, nella  parte in cui prevede che in caso di mancata determinazione  consensuale del compenso, quando il committente è un ente pubblico, in caso di liquidazione  giudiziale dei compensi, ovvero nei casi in cui la  prestazione professionale è resa nell'interesse dei  terzi si applicano le tariffe professionali stabilite con decreto dal Ministro della Giustizia;

b)  esclusione della funzione disciplinare in capo agli Ordini, da attuarsi mediante modifica  dell’art. 3, comma 5, lett. f), del D.L. 13 agosto 2011, n. 138, convertito in legge dalla L. 14  settembre 2011, n. 148, prevedendo espressamente che negli organi indicati nella norma per  l’esame delle questioni disciplinari entrino a far parte anche membri non iscritti agli albi e,  limitatamente ai consigli locali, iscritti ad albi diversi da quello territoriale di competenza;

c)  limitazione dei poteri dei Consigli degli ordini alla fissazione di requisiti minimi dei corsi di  formazione, senza alcuna  necessità di autorizzazioni o ri conoscimenti preve ntivi, prevedendo  forme di auto-dichiarazione da parte degli organizzatori con meri controlli a campione;

d)   revisione della pianta organica dei notai, di cui all’art. 4, della L. 16 febbraio 1913, n. 89,   in modo da aumentare significativamente il numero dei posti di notaio ivi previsti;   e)   abrogazione dell’articolo 2, comma 1, lett. b) del D.L. 4 luglio 2006, n. 233, convertito in  legge dalla L. 4 agosto 2006, n. 248, nella parte  in cui prevede il controllo, da parte degli ordini  professionali, sulla trasparenza e veridicità dei messaggi pubblicitari veicolati dai professionisti

 

 

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Si tratta di una proposta che, per il mondo forense, significa togliere i poteri agli ordini.

Quanto alla formazione, è sotto agli occhi di tutti che non è affatto migliorato il livello di preparazione. Non pochi eventi formativi vengono tenuti oggi volutamente senza accrediti per raccogliere solo i professionisti più motivati, una ipotesi impensabile.

Quanto alla tariffe minime ... continuo a pensare che siano quelle massime un problema, ma la loro prevedibilità per il cliente deve restare un punto fermo per motivi commerciali, prima che normativi. Nessuno va dall'avvocato per firmargli una cambiale in bianco.

Sull'introduzione nei giudizi disciplinari di soggetti terzi, sia per collocazione geografica sia perchè non facenti parte degli albi, comprendo i motivi. E purtroppo questo dovrebbe essere un punto di riflessione.

Come dire: dovrebbe, se, ma, magari, meglio sarebbe, opportunamenti si potrebbe ...

Insomma: se persino i poteri disciplinari non sono più credibili, chiediamoci quali sono le conseguenze.

Senza tenerle come l'ennesimo tabu'.

E potrei dire di piu'.

Ma sarebbe inutile una voce isolata e non porterebbe a nulla di costruttivo.

Ecco perchè tutti tacciono. Per ora.

 

 


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