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"Carissime istituzioni, come si è riusciti a contenere e a fermare il virus con le giuste leggi adesso e' doveroso liberare questa societa' e l'umanita' dai tanti mali che la opprimono tra cui le dipendenze negative che causano ogni giorno tantissimi ammalati e morti." - Fr. Biagio



Avvocati    

Essere come Vespucci o come Colombo ? Una lezione da Montaigne per i professionisti moderni

Galeotto fu il saggio di Montaigne sui cannibali
26.12.2011 - pag. 80077 print in pdf print on web

A

Avvocati e comunicazione: la storia del nome America e di Amerigo Vespucci.  Quanti di noi a scuola si sono chiesti perche', dopo tutta la fatica di Cristoforo Colombo, il continente si chiami America e non Colombia ? Ci hanno detto che il nome di America viene invece da Amerigo Vespucci, che fu un grande navigatore. Odio queste risposte che dovrebbero essere invece sincere: "non lo so". Ho appena trovato il motivo, ed è di grandissima attualità anche oggi. Ma andiamo per gradi, romanzando come è giusto che sia il ritrovamento di questa piccola ma importante risposta alla domanda: perchè le americhe prendono nome da Amerigo Vespucci. LASCIARE I PRECONCETTI Scrivevo giorni fa, con discreto interesse dei lettori, che era il momento di lasciare da parte tutto e andare a fare una passeggiata in centro, per fare qualcosa di diverso, meglio qualcosa che non si sarebbe mai fatto spontaneamente. Il tutto con un unico obiettivo: aiutare a trovare quello che vogliamo di più da noi stessi, della nostra vita. Ebbene, l'ho fatto. A Natale ho inforcato con spregio del pericolo la bicicletta (a Milano è follia) e sono andato in centro alla Hoepli, la più grande libreria d'Italia. Un paradiso che a Natale diventa una occasione di orgoglio nazionale per la passione per la cultura, con le code alle casse per acquistare libri. Accompagnando la mia famiglia mi sono attardato su un banco ad un piano dove, normalmente, non trovo nulla di interessante. Sono stato catturato da un titolo particolare: Montaigne: Dei cannibali. Dei miei studi classici non è rimasto molto su Montaigne; se non altro che era un pensatore. Cioè uno che pensava. Cosa pensasse non era poi così importante. Che questo pensieroso pensatore dei fini del 1500 scrivesse un trattato sui cannibali, e in che modo, questo mi ha suscitato curiosita'. Sia perchè di Montaigne mi interessa poco almeno quanto dei cannibali, sia perchè insieme invece mi ... acchiappavano assai o, per dire meglio alla Di Pietro, "che c'azzeccano ?". Sta di fatto che apre il libro. Libro. Oddio. Opuscolo. Non raggiunge le 50 pagine. Scopro quindi che ai tempi di Carlo IX Montaigne approfondì la condizione dei cannibali scoprendo che, in fondo, i barbari siamo noi e non loro che si mangiano i nemici. In fondo noi "francesi" preferiamo far soffrire vivi i nostri nemici, invece di mangiarli morti. Ce n'è abbastanza per voltarsi da un'altra parte (mia moglie: "qualcosa di più allegro no ?", era Natale !), oppure per incaponirsi e vedere se l'intuizione era vera e valeva i suoi 3 euro e novanta centesimi. Passo alla cassa, restando in fila gestita da due corazzieri di colore tanto premurosi quanto risoluti, pago il mio libro, me lo faccio regalare, me lo faccio incartare in pacco regalo e twitto l'evento. Il tutto finisce in secondo piano dietro alle libagioni della vigilia e di Natale, nel più tipico stile meridionale del "tanto più c'e', tanto più devi mangiare". Finalmente pasciuto torno a casa. Si scartano i regali sotto l'albero e il volumetto mi occhieggia nell'indifferenza totale del resto della famiglia. Quindi il volumetto mi prende la mano e si fa aprire. Di 48 pagine meno di 23 sono scritte da Montaigne. "Ecco la fregatura", penso subito. E leggo che si tratta del capitolo XXXI dei saggi di Montaigne. Ok.  Sei partito da Adamo ed Eva. Ed ora ? Leggo le descrizioni di Montaigne. Non vi dico nulla per non togliervi il piacere. Ma arrivati a pagina 27 il sig. Benvenuto, autore delle restanti pagine, mi ricorda qualcosa che avevo già letto e non ero riuscito ad approfondire per mancanza di fonti documentali. A pagina 27 il sig. Benvenuto spiega che Montaigne non era andato nelle Antille, ma aveva ascoltato i racconti di coloro che erano tornati (vivi), tra questi Amerigo Vespucci. Amerigo Vespucci fa navigatore, come Colombo, ma a differenza di Colombo lui scrisse una lettera che cambiò il modo di raccontare i viaggi e aprì nuove tendenze letterarie. In poche parole il suo "Mundus Novus" fu un best seller fino al punto che il nuovo continente prese il nome proprio da lui. Colombo invece, in alterne fortune con i Reali di Spagna e con problemi di salute, combatteva con i nativi o si ritirava a vita solitaria lontano dalle maldicenze e dai rimorsi di coscienza. Vespucci, libero da ogni critica, ripercorre la strada del precedessore e racconta. E racconta ancora. Così bene che "appare" il più grande conoscitore di quel nuovo mondo. Si'. Ecco perche'. Il suo best seller gli ha portato imperitura fama chiamando il continente con il suo nome di battesimo. Ecco cosa succede quando si sa comunicare bene. Ecco cosa succede quando si compra un libro solo per curiosità e senza metodo deduttivo che tenga. Ecco cosa succede quando ci si lascia trascinare dagli stimoli. Si': ho trovato un altro precedente di successo da citare ai professionisti di oggi per usare gli attuali strumenti di comunicazione. Certo: si può fare come Colombo e lasciarsi sommergere dalle critiche dei colleghi contemporanei. Oppure si può prendere la comunicazione e usarla per parlare a tutti di quello che si conosce. Quando vi diranno che comunicare non è per professionisti, praticanti, avvocati, commercialisti, notai, rispondete pronti: "preferisci essere Cristoforo Colombo o Amerigo Vespucci ?". E non dimenticate di aggiungere che la risposta la troveranno su Civile.it, insieme ai corsi di comunicazione che stiamo già offrendo. Buon 2012. Valentino Spataro


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26.12.2011 Spataro

Spataro Link: http://www.civile.it/corsi

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"Carissime istituzioni, come si è riusciti a contenere e a fermare il virus con le giuste leggi adesso e' doveroso liberare questa societa' e l'umanita' dai tanti mali che la opprimono tra cui le dipendenze negative che causano ogni giorno tantissimi ammalati e morti." - Fr. Biagio








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