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Avvocati    

Unione nazionale Giudici di Pace: l'avvocatura non puo' decidere per noi.

Unione nazionale Giudici di Pace, Unagipa - "Constatiamo, per l’ennesima volta, l’atteggiamento dispotico di alcune componenti dell’Avvocatura, che ritengono la Magistratura Onoraria un loro affare ed esprimono inviti o direttive senza previa concertazione con le organizzazione rappresentative della Magistratura Onoraria."
29.11.2011 - pag. 79852 print in pdf print on web

Roma 28 novembre 2011 COMUNICATO STAMPA

GIUDICI DI PACE: NON ACCETTIAMO

DIRETTIVE DALL’AVVOCATURA

 

         Abbiamo seguito con interesse e partecipazione le concitate fasi della VII Conferenza Nazionale dell’Avvocatura, organizzata dall’O.U.A.

 

         Constatiamo, per l’ennesima volta, l’atteggiamento dispotico di alcune componenti dell’Avvocatura, che ritengono la Magistratura Onoraria un loro affare ed esprimono inviti o direttive senza previa concertazione con le organizzazione rappresentative della Magistratura Onoraria.

 

         Gli avvocati Giudici di Pace sono già in sciopero, a partire dal 21 novembre scorso e sino al 2 dicembre (tempo massimo consentito dal codice di autoregolamentazione), per lamentare lo stato di abbandono in cui versa la Giustizia di Pace, con un progetto di soppressione di oltre 600 sedi, un altro progetto di revisione degli organici che si pone in assoluta antitesi con il primo, la distrazione di buona parte delle risorse degli uffici del Giudice di Pace, che gestisce oltre il 50% del contenzioso civile di primo grado, in favore di altri uffici giudiziari, denunciando il grave pericolo di paralisi della Giustizia di Pace (unico organo giurisdizionale che ha garantito al Paese un processo celere ed efficiente) a breve termine, anche in conseguenza della progressiva scadenza, nei prossimi due anni, dei mandati dei 2.400 giudici di pace in servizio.

 

         Qualunque proposta dell’Avvocatura, su questioni che riguardano la Giustizia di Pace e sulle forme di protesta da portare avanti, deve previamente essere concordata con le organizzazione di categoria: senza il nostro appoggio ogni indicazione o direttiva dell’Avvocatura è destinata a restare lettera morta.

 

         Per tali motivi, pur nella condivisione di buona parte delle doglianze dell’Avvocatura, non possiamo non denunciare l’estemporaneità del presunto documento unitario diffuso alla fine della Conferenza ed invitare, per l’ennesimo volta, i vertici dell’Avvocatura (O.U.A. e C.N.F. in testa) ad un confronto aperto e democratico con i suoi interlocutori.

 

 

 

         Il Presidente Nazionale                             Il Segretario Generale

 

              Gabriele Longo                                                     Alberto Rossi                  

 


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29.11.2011 Spataro

Unagipa

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