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Giustizia    

Un errore giudiziario, mediatico ed internazionale

Non ha ucciso, cosi' la sentenza di secondo grado. Al link sotto indicato i video di Sky tg con le conclusioni degli avvocati e dell'accusa.
04.10.2011 - pag. 79138 print in pdf print on web

N

Nella vita di una nazione ci sono tanti problemi aperti simultaneamente.

Il caso di A.K. sembra secondario rispetto alla crisi economica, ma è anzi indice dell'Italia che si salva in appello.

Due giudizi, opposti, una perizia salvifica.

Diciamolo chiaramente: il giudizio opposto è fondato su una nuova perizia, che ha sollevsto il dubbio che le cose non fossero come erano.

Peggio.

Siamo di fronte ad una  precedente perizia contetasta per i numerosi errori tecnici.

C'è da chiedersi come abbiano potuto sbagliare i periti precedenti e perchè gli errori precenti sono stati usati dal giudice di primo grado, e perchè non sia stata accettata la critica al metodo sbagliato nel primo grado.

Quanti processi si concludono "sbagliati" per errate valutazioni tecniche ? Come fanno giudici ed avvocati a conoscere e controllare i periti, che non devono avere mai in mano le sorti del processo ?

Per gli avvocati si chiama professionalita'. Si deve lasciare il diritto e studiare il lavoro del perito con un proprio perito.

So bene cosa è una perizia. Da praticante ho sostenuto vittoriosamente la tesi di un cliente in una causa nella quale il ctu era contrario. La causa era relativa ad un contratto di realizzazione di software.

Il massimo è stato vedere negli occhi del ctu il ringraziamento per aver capito quale era l'errore, e condividerlo.

Io programmavo il computer, già allora, e conoscevo il diritto.

Nel processo di eiri l'assoluzione porta una gravissima conseguenza. I media italiani mentono. I media internazionali hanno sottolineato da subito gli errori pur nella nostra folle procedura. Quelli italiani hanno alzato critiche intestinali immotivate.

Il risultato è un flop mediatico per il quale nessuno chiederà scusa, ed un flop di immagine internazionale confermato.

Si dira': l'appello ripara. Certo. Ma chi vorrà guardare gli errori del primo grado per non ripeterli ?

Un dubbio si apre prepotente: quella gente all'uscita del Tribunale, che ha gridato "vergogna" per l'assoluzione, cosa ha capito ? 

Sembra che ormai il diritto di essere anarchici sia nelle vene della popolazione, ma anche di chi è vicino alle aule giudiziarie.

Troppo, per una nazione che vuole uscire dalla crisi. Avremo appello ?

Nei processi ci vogliono prove, o indizi gravi e concordanti. In assenza c'è l'assoluzione. E' a garanzia di tutti, sin dai tempi di Silvio Pellico.

Restano troppi dubbi. Peccato.


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