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Cultura 14.07.2011    Pdf    Appunta    Letti    Post successivo  

In soccorso dell'Italia non digitale, ma con una cultura ed un modello di business

De Martin sulla Stampa affonda il coltello nella piaga
Spataro

 

H

Ho conosciuto anni fa ad un convegno sui Creative Commons De Martin, ed altri capaci professionisti dell'università di Torino, un vero polo di ricerca che salverà la città con l'innovazione.

Su Twitter, ritwittato da @nicfab, ho letto l'articolo che ha scritto per la Stampa, al link sotto indicato.

La riflessione di De Martin è da lui sintetizzata cosi': "La direzione è quella giusta, ma i valori assoluti sono ancora tra i peggiori del mondo sviluppato, e per di più con forti diseguaglianze interne. " riferendosi ai giovani e agli anziani (non anagraficamente) che usano internet.

E' un dato di fatto che in Italia troppe categorie non sanno cos'è internet.

Conosco a bizzeffe giovani avvocati che temono internet e adorano le banche dati su cdrom, sopportando solo le email per parlare con i clienti o il web per il bonifico.

Nei mesi scorsi con il dott. Gaudiano di Roma abbiamo parlato di come informarsi sul web, nel nostro podcast seguito da migliaia di persone ( www.caffe20.it ): è stato immediatamente un successo, bissato dopo poche settimane.

Le persone, per informarsi, non sanno dove andare, e finiscono nel peggiore dei casi sui giornali tradizionali, nel migliore sui nuovi siti come il fatto, linkiest, il post e così via.

Ma pochi sanno creare attorno a sè un flusso di informazioni utili personalizzate, una raccolta attorno ai propri interessi e non attorno ai propri conoscenti, così come ad esempio Gloxa offre.

Gloxa è un social network che ruota attorno agli interessi. Questo fa sì che se io o qualcuno crea un gruppo dedicato al diritto, altri si possono unire e contribuire. E' una innovazione talmente importante che stiamo parlando con i più avanzati imprenditori del web, da ogni parte d'Italia e non solo.

Ma Gloxa richiede una cultura informatica.

A De Martin voglio confidare una riflessione: di ignoranza informatica se ne parla da troppi anni. Capiamo il perche'.

Qualche mese fa seguivo a distanza Luca Conti, @pandemia, la cui professionalità non finirò mai di apprezzare, e ad un convegno dove si tirava per la giacchetta facebook dicendo che tutto sommato non è poi quella panacea che si dice, invece di pensare alle opportunità che offre (facile fare commenti banali: non è una panacea. Nulla è una panacea !) .

Luca Conti diceva quindi: "Il problema è culturale" e via twitter gli scrivevo: "Dopo anni ancora qui a lamentarci ?".

Nella mia esperienza ho a che fare con il mondo degli avvocati, rappresentativo dell'Italia di oggi. Chi non vuole internet, chi lo odia, chi lo subisce, chi lo usa, chi lo cavalca furiosamente con straordinaria passione.

Sono anche un venditore via internet, e conosco le difficoltà di vendere a chi non sa scaricare un file perchè invece di cliccare sul link salva la pagina, e non sa in quale cartella registrarla.

Quindi, negli ultimi due anni, mi sono dotato di strumenti semplici per vendere a distanza e strumenti per fare formazione a distanza.

Voglio dirlo con orgoglio: nonostante ci siano strumenti per vendere, realizzare, distribuire corsi, si fa fatica con il materiale umano, come si suol dire.

Anche Marco Montemagno ha fatto qualcosa di concreto, organizzando degli incontri fisici nella piazze italiane. Per un mese l'ho seguito in Galleria a Milano ed è stato fantastico. Marco sei un divulgatore. Continua.

Ma in Italia quanti hanno voglia di divulgare e hanno la competenza per farlo ?

Io sto cercando di trovarli, alcuni li ho già trovati. E' dal 2007 che realizzo video e podcast su internet, e questi strumenti sono i canali privilegiati per raggiungere le persone e gli autori, oltre che gli insegnanti. Il corso di procedura civile dell'avv. Mellone ne è un esempio.

Ma, prof. De Martin, lei sa quante variabili distinguono una buona "classe" da una mediocre.

Per saper spiegare bisogna avere una formazione che non è diffusa in questo paese.

Quante persone sanno parlare in pubblico ? Confrontarsi con un gruppo di aggueriti studenti ?

E' merce rara, non di massa.

Dobbiamo partire di qui, rendendo l'automobile a portata di tutti.

Uniamo gli sforzi noi che ci crediamo. L'Italia migliorerà non solo se realizziamo quello che serve, ma solo se riusciamo a fare rete insieme.

www.iusondemand.com/corsi

 

 

14.07.2011 Spataro
La Stampa


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