L'Agcom interpreta le norme in modo tale di assumersi il diritto di controllare il diritto d'autore sul web.
Insieme alla Siae, alla Scf, all'agcm e alla magistratura specializzata in proprietà intellettuale.
Si darà un regolamento, deciderà in 5 giorni ed eseguirà la decisione immediatamente.
Una organo che fa piazza pulita di tutti gli altri, sulla base di regole che si darà da solo.
L'agcm ha già parlato di tale posizione monopolistica, spiegando che bisogna cambiare le leggi attuali, ma con il Parlamento.
Sui social network è partita la protesta e sta crescendo in modo esponenziale.
Grazie all'avv. Fulvio Sarzana per aver sollevato il problema, ottenendo per reazione di membri dell'agcom la definizione di "arruffapopolo".
Internet non è solo copyright e la decisione dell'AGCOM è incompatibile con uno Stato di Diritto.
Peccato. Costerà caro a tanti, e non si tratta di difendere chi viola il copyright, ma di vivere in uno Stato nel quale sono i giudici a decidere su richiesta delle parti.
E' come se una autorità dello Stato si prendesse il diritto di far fallire qualcuno perchè non paga i fornitori, indipendentemente dalla richiesta dei creditori e senza passare da un giudice.
Impensabile.