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Affido condiviso    

Affido condiviso: e' un dovere semplificare e ridurre la fabbrica dei contrasti

Il testo, il comunicato, il commento.
06.04.2011 - pag. 77420 print in pdf print on web

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A

Ancora una volta vogliamo sottolineare il metodo di Civile.it: da una parte il documento di cui si parla, dall'altra il comunicato ufficiale, e infine il commento.

Tutto separato e verificabile.

Leggo il ddl 957 Senato, e trovo un testo equilibrato.

E' noto che troppi Tribunali parlano di affido congiunto, ma poi tutto resta uguale. Le parole sono quelle, il contenuto l'opposto.

Non è congiunto un affidamento al 95% alla madre.

Così la legge mette il dito nella piaga: salvo diverso accordo dei genitori, che il giudice deve verificare sia nell'interesse del minore, tutto va diviso in tempi e parti uguali.

La relazione è utilissima: imperdibile.

L'oua protesta. Più rileggo il comunicato e meno lo capisco. Certo: sono io limitato culturalmente. Ma leggo le parole della relazione girate a contrario. Quello che è un merito indicato nella relazione del testo diventa un demerito nel comunicato stampa.

Non c'è dialogo.

Quello di cui si sente il bisogno è la diminuzione della materia fonte di contrasti.

Della paventata rigidità non si trova eco nel ddl, anzi. Si privilegia l'accordo tra le parti.

Si prende poi posizione sulla convivenza more uxorio.

Non è la soluzione, ma ricordiamo il dramma di troppi padri che intasano le mense dei poveri e della croce rossa.

Deve finire.

I giudici non possono applicare un criterio del mantenimento del tenore di vita precedente conferendo una posizione previdenziale ad una parte e all'altra l'obbligo di finire sul lastrico.

La norma è incostituzionale, così applicata. Allora non c'è una crisi economica: tutti tornano indietro nel proprio tenore di vita. L'assegnatario dei figli no.

Nell'anonimato e nella discrezione, giudici e avvocati, andate a vedere le mense dei poveri, quanti stranieri, quanti barboni e quante padri "normali". Io le vedo. E non me ne faccio una ragione.

dott. V. Spataro

ps: da notare che il testo si occupa anche di assegnazione della casa, un tema che comincia ad avere risvolti anche sul mercato degli immobili. Inoltre di nonni e assegno divorzile. La parola d'ordine sia semplificare e togliere senza alla frase: "fabbrica del divorzio".


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06.04.2011 Spataro

Spataro

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