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L'impensabile avvenuto: il mondo arabo vuole diritto

Un contagio inimmaginabile.
21.02.2011 - pag. 76855 print in pdf print on web

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C'è qualcosa di talmente straordinario in quello che sta avvenendo nel mondo arabo da lasciare basiti.

Cosa significa che Marocco, Algeria, Tunisia, Libia, Egitto, Arabia, Bahrein, Iran e altri paesi sono ora alla ribalta per proteste più o meno diffuse ?

La domanda a cui nessuno risponde e': perchè ora ? Cosa è successo ?

Non sono un esperto del mondo arabo, ma posso raccontare la scoperta che in molti, in Italia, abbiamo fatto.

style='position:relative;'> name='iod_1' style='position:absolute; top:-100px;'>Negli ultimi due anni abbiamo sentito gestori di siti e comunità online arabe parlare con una maturità di visione e purezza di ideali da stupire. Siamo rimasti affascinati di come usavano internet in nazioni che ritenevamo arretrate.

Si parlava di forum e comunità dove le persone discutevano, ma si rispettavano, e parlavano di valori, di libertà di rispetto o di intolleranza: in poche parole, il dibattito nel mondo arabo è stato forte, diffuso, radicato, e fondato su principi forti.

Con un occhio agli ideali che il mondo occidentale porta nell'immaginario e che possono essere condivisi anche con il mondo arabo.

Ma è successo qualcosa: qualcuno ha scritto: Yes we do, and now Obama  ? o qualcosa di simile, parafrasando il famoso Yes we can.

Ascoltando ora href="http://english.aljazeera.net/indepth/opinion/2011/02/2011218151257526294.html">Aljazzera vedo troneggiare in cima un articolo: L'economia americana è ancora basata su un enorme schema Ponzi, con Madoff l'unico reo confesso in carcere e tutti gli altri a divorare i beni dei poveri.

Non bisogna sottovalutare queste reazioni, e nemmeno come viene enfatizzata la posizione italiana diversa da quella europea nei confronti delle proteste popolari con un Frattini che parla di pericolo di un mondo arabo in protesta vicino all'Europa.

Se dovessi spiegare a mia nonna cosa è successo, proverei a dirle che i giovani, usando internet, hanno imparato ad indignarsi dei soprusi dei potenti, fino al punto di non sopportarli piu'. Dopo la Tunisia il contagio è stato orizzontale tra i popoli connessi ad internet, cosa che i governanti locali hanno capito subito e noi ancora non crediamo possibile.

Insomma: le banche mondiali ancora pagano lauti stipendi e premono sulle finanze mondiali facendo leva sui debiti sovrani, e pretendendo pagamenti per i loro prestiti oltre il giusto.

Ma "il giusto" è nozione ben diversa tra il mondo arabo e quello anglosassone.

E comincio un ad aprire la mente alla possibilità che ci sia molto da imparare anche dalle persone che sono dall'altra parte del Mediterraneo.

Lo pischiatra Andreoli su tuttolibri racconta di nuove malattie per la mancanza di denaro, come fosse un lutto, o della incapacità di valutare le cose che non hanno un prezzo.

Siamo pronti ad una rivoluzione morale ? O siamo troppo corrotti dai media per comprenderne il valore ?

Leggendo "indignatevi !" (5 euro e si divora in 20 minuti) è evidente come secondo Hessel il mondo occidentale sia ammanettato da un controllo dei mezzi di comunicazione da parte di editori non indipendenti dal potere politico e dalle banche.

Restano solo parole ?

Comprenderemo come usare il denaro, o lasceremo che il denaro ci usi e ci compri ?

Non è retorica. Alla moralità delle proteste arabe sovrapponiamo l'annullamento del gran premio di F1 in Bahrein e le proteste di chi non vuole la festa per i 150 anni d'Italia.

Troppo ampia la distanza tra i valori in campo.

 


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