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19.07.2010

Io non tacero'. La lunga battaglia per la giustizia

Caponnetto Antonino
Dati 2010, 288 p.
Editore Melampo

Questa la presentazione ufficiale:

"Era un galantuomo, Antonino Caponnetto. Fatto all'apparenza di cartavelina, eppure sempre in prima linea nella lotta alla mafia. Nei suoi ultimi, intensi dieci anni, dall'uccisione dei suoi "figli, fratelli, amici", Giovanni Falcone e Paolo Borsellino, fino al 2002, il giudice Caponnetto ha smentito l'idea secondo cui vi sia un'età per andare in pensione dall'impegno civile. E ha attraversato il nostro Paese in maniera capillare e ragionata.

"In mille scuole e in cento piazze ha insegnato la Costituzione italiana, l'etica della responsabilità, ha parlato di educazione alla legalità, di solidarietà, di pace, di diritti, ha raccontato un'idea di informazione libera e di giustizia possibile.

"I discorsi, le lezioni, gli scritti e le interviste sono ora qui raccolti e da essi traspare un pensiero rigoroso, colto, impermeabile a qualsiasi compromesso o comoda prudenza. In questo libro sta l'eredità di un grande testimone civile e di un instancabile custode di memoria.

"Una metafora crudele della fatica della memoria e dell'importanza di recuperarne ogni frammento. "

Personalmente ritengo un pessimo segno che solo un illuminato piccolo editore dia alla luce un testo del genere.

Caponnetto ricevette una telefona da Falcone, eccitatissimo per le scoperte fatte sull'attentato ai georgogili di Firenze. Caponnetto gli disse di non dire nulla a telefono, perche' era sicuramente intercettato.

Il giorno dopo fu la strage di Capaci.

Ancora oggi Falcone e Borsellino fanno paura, ed e' lo stesso antistato che ne riconosce l'importanza spaccando le statue e isolando che ne tiene alta la memoria.

Fecero quello che c'era da fare non senza pensare alle conseguenze, ma pensando alle conseguenze. Che arrivarono.

Ma lo fecero lo stesso.

Caponnetto ci parla di altri tempi, cioe' di oggi.

 


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