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Giustizia    

Le riforme della giustizia e professionale

A seguire tutti i segnali inequivoci c'e' da restare disorientati, ma una linea c'e'.

24.05.2010 - pag. 74032 print in pdf print on web

M

Mai come di questi tempi ci sono allarmi diffusi sia per sostanza che per soggetti. In ogni settore dell'attività umana qualcuno ha di che lamentarsi di riforme fatte, in fase di approvazione e per quelle che non vengono mai fatte. Seguendo i forum di Iusondemand ci si imbatte frequentemente in persone che cercano di conoscere la legge per risolvere i propri problemi aggirandone i limiti. Meno frequentamente ci sono persone che semplicemente non capiscono nulla della normativa e chiedono come fare le cose bene. Alcuni ancora scoprono che l'ignoranza della legge sta creando loro problemi. Questo riguarda sempre più situazioni come il fermo amministrativo, cartelle esattoriali, rapporti con le banche. Leggevo in questi giorni un libro non adatto ai deboli di cuore, come mi piace scrivere su Civile.it di tanto in tanto (vi lascio la curiosità di cercare i testi per vedere cosa intendo io per deboli di cuore..., una piccola caccia al tesoro). Questo libro riporta le parole di un illuminato, che sostanzialmente dice che anche il Male sa che esiste la Giustizia, ma non riesce a comprendere nè accettare che esista il Perdono. E pensavo quanti avvocati sono vittima di questo equivoco, e combattano una guerra che non conoscono nè che sanno di combattere. Pensiamo al classico recupero crediti di più forniture non pagate. Cosa fa l'avvocato ? Un ricorso per ingiunzione dopo una o più diffide. Oppure più ricorsi per ingiunzione, aumentando le spese. Può anche puntare maggiormente su un recupero stragiudiziale invece che giudiziale. I pignoramenti sono assai più costosi e incerti di un componimento stragiudiziale, che però fa guadagnare meno. In questo casi cos'è Giustizia ? Per l'avvocato ogni soluzione è percorribile, purchè formalmente rispetti i limiti che la giurisprudenza gli impone. Però può l'avvocato, insieme o convincendo il cliente, perseguire la via di una soluzione meno vantaggiosa ma più efficace ? Questo è il confine che viene chiamato a dirimire la deontologia, con armi spuntate perchè chi la deve applicare è il primo a non risolvere questo confine con criteri morali. La deontologia deve essere laica, ma questo è per essa un limite, lasciando seguire soluzioni che le solo leggi scritte approvano. Questo limite è stato portato ai più alti livelli. Le attuali norme hanno dimenticato ogni senso da dare alla sanzione. La sanzione è anche recupero per la nostra Costituzione, ma ormai è evidente che le leggi di cui si discute oggi impongano sanzioni con l'unica finalità di togliere entusiasmo a chi ha voglia di fare qualcosa. E' inaccettabile. A Milano alcune ordinanze stanno stravolgendo i rapporti umani, fondando sanzioni nei confronti del cittadino che non segue ogni regolamento più odioso. In Parlamento ci sono più di una legge in grado di tagliare le gambe a qualsiasi giovane attivita', lasciando spazio solo ai poteri che si offrono, contestualmente, di raccogliere l'entusiasmo dei giovani e farlo fruttare: o si lavora per le grandi imprese, o si è fuori del mercato. Le idee vanno vendute ai grossi che sapranno farle fruttare. Ci resterà il lavoro artigianale, che comunque oggi è vietato ai pensionati che non arrivano a fine mese essendo loro vietato vendere ai mercati quello che fanno. Altre mille iniziative aggiungono limiti su limiti a chi lavora, senza nulla incidere sulla sostanza, perchè devono essere laiche, e sostituire il senso di una legge a rigide formalita'. Il diavolo, nel libro di cui parlavo prima, il Diario della Divina Misericordia, crede nella giustizia, ma non nel perdono. Le attuali leggi stanno proponendo solo una visione giusta. Hanno dimenticato la promozione della vita di ogni cittadino. E per uscire da questo la storia insegna che si passa da un punto di rottura. Se un giornalista, tra tanti, come già tanti altri, come mille cittadini rovinati da leggi formalmente giuste, si dimette per potersi guardare ancora in faccia, e penso alla Busi, dobbiamo preoccuparci E' arrivato un periodo che chi non accetta di demonizzare il giusto e esaltare il fatuo perde il posto di lavoro. Volontariamente o meno. Queste leggi stanno distruggendo milioni di cittadini, lasciando le impunità delle istituzioni che stanno danneggiando i sudditi. Ai quali verrà chiesto di pagare. Esistono vie di scampo ? Basterebbe iniziare da ogni piccola cosa. Invece di avviare un procedimento giudiziario insistere non una volta ma due volte. Indica una capacità di ascolto che ormai si è persa. Ricordo mio padre usare questa prassi. Ai suoi tempi pagava il 60% alla prima diffida, con la seconda il restande 30%. Lavorava di piu', in fondo, con i propri clienti. Perchè gli portavano più lavoro. Avrebbe potuto avviare più procedimenti subito, ma questa apertura, che ha lasciato traccie nel diritto, sotto la voce processo per equita', che andrebbe studiato nelle sue radici insieme alla deontologia, ha risvolti determinati in molti settori, come il diritto di famiglia, la volontaria giurisdizione e così via. Ma se ognuno continua a spremere tutto, si potrà pretendere leggi che pensano alla promozione della vita dei cittadini anche nelle difficolta', o continueremo a fare leggi che danno strumenti di oppressione ?


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24.05.2010 Spataro

Spataro

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