No comment. Per ora. Se avete il testo del provvedimento (dubito, ci vuole un po', fino a 90 giorni), potete faxarlo a 02 700 400 261.
Le varie fonti dicono: assolta per diffamazione, condannata per privac.
Parliamo invece di dati.
- L'upload e' dell'8 settembre 2006
- La prima contestazione del 4 novembre 2006
- La rimozione del 7 novembre 2006
- sembra che il video sia stato visto 5500 volte
- I genitori hanno rimesso la querela
- Gli autori delle violenze sono stati individuati e hanno scontato pene alternative
- Sono costituiti parte civile il Comune di Milano e l'associazione Vividown
Sulla competenza del Garante della Privacy italiano:
"Fra questi ultimi merita menzione almeno un ricorso proposto nei confronti di Google Italy S.r.l.. In tale occasione, il Garante, con una decisione intervenuta poi di recente, ha infine riconosciuto in capo al motore di ricerca un'autonoma titolarità del trattamento, consistente nella creazione e nella conservazione di cosiddette copie cache di pagine web pubblicate sul sito sorgente. Tuttavia, non risultando provato che il trattamento contestato fosse effettuato da un soggetto stabilito sul territorio dello Stato, l'Autorità si è riservata di esaminare, nell'ambito di una distinta attività, le questioni relative alla tutelabilità dei diritti dell'interessata in rapporto a titolari situati all'estero (nella specie, Google Inc. avente sede negli Stati Uniti). A tal fine, è stata sollecitata una fattiva collaborazione con tale società, per individuare nel breve periodo soluzioni concrete che permettano di garantire pienamente sul territorio italiano i diritti e le libertà fondamentali degli interessati, anche quando gli strumenti utilizzati per il trattamento siano situati in Paesi non appartenenti all'Unione europea (cfr. Comunicato stampa 13 aprile 2006; sulla tematica, v. anche quanto riportato al par. 18.3). "
Ricordiamo il parere pro veritate per l'associazione Vividown