"Spesso una cosa stupida si regge perche' viene approvata dalla Legge." - Trilussa
Tariffe
Eccessi in parcelle: la Cassazione conferma il rigore
Parcella "vistata" dall'Ordine ? Non e' verita' di fede.
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Aggiornamento: Testo disponibile su Ricercagiuridica.com, al link indicato. Il tema delle liquidazioni dei compensi dei professionisti e' da sempre tema da forum e da barzellette sugli avvocati. L'indignazione di tanti privati che finiscono nelle mani di professionisti della tariffa non e' arma spuntata. Assolutamente. La Cassazione di recente ha preteso che l'avvocato giustificasse la propria parcella, gia' passata al vaglio dell'Ordine di appartenenza, dietro ad una pur generica contestazione del cliente. Insomma, l'avvocato deve dare conto di quello che ha fatto, e dare gli opportuni riscontri. Sono noti infatti casi sia di totale inattività dell'avvocato che di veri e propri errori che il cliente non ha potuto ne' saputo interrompere. Casi che anche gli avvocati tra di loro, in caso di domiciliazioni, riscontrano. Non e' questo il luogo dove approfondire la responsabilità dell'avvocato per la sua non professionalità o inerzia. Nel caso in esame la parcella e' stata ridotta di quasi otto volte dalle Corti di merito; la Cassazione indica il valore della controversia sulla parte della domanda iniziale che la Corte accoglie. Si segnalano invece le sentenze sempre piu' commentate ma non ancora disponibili online:
Entrambe asseriscono la responsabilità dell'avvocato per quanto sbagliato e l'adeguatezza della parcella alla prestazione data. E per una strana legge i piu' adeguati nelle parcelle sono anche quelli piu' preparati. Consiglio quindi e' quello di non accettare mai per oro colato quello che un professionista, chiunque esso sia, ci dice, e discuterlo per comprenderlo e cambiarlo ove i riscontri non tornino o i consigli siano sbagliati. 23.02.2010 Spataro Spataro Link: http://www.ricercagiuridica.com/sentenze/visual.ph
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