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"La vita non è normale: è imperfetta" - Paolo Ruffini



Avvocati    

Chiudere lo studio legale: una possibilità che molti stanno considerando

Inutile negarlo: chi si e' fidato dei consigli dei colleghi oggi si trova a stringere la cinghia. - Photo courtesy by spataro
01.12.2009 - pag. 70469 print in pdf print on web

Indice generato dai software di IusOnDemand
su studi di legal design e analisi testuali e statistiche

L

L'avvocato dovrebbe essere nella società. Cosi' come il diritto.

Di questi tempi tra crisi e riforme che levano ogni interesse ad agire in giudizio molti legali si chiedono se e' giunto il momento di chiudere.

Voglio dire qualcosa. Forse non aiuta, ma io al disfattismo non mi adeguo.

 

DA DOVE INIZIARE

Prima di tutto ogni crisi significa una porta che si chiude con gran fracasso. Difficilmente un'altra porta si vede gia' aperta, ma c'e'.

Si tratta quindi di tornare a guardare in tante direzioni, non piu' in una sola. Certi momenti siamo talmente pieni dei nostri impegni che pensiamo solo alla direzione presa. Uno spettacolo teatrale, un film, un evento, possono aiutare ad aprire gli occhi.

L'importante e' scegliere queste occasioni in modo quasi casuale. Certamente non deve riguardare il mondo del diritto. Bisogna uscire.

 

DOVE ANDARE 

Spesso ci mettiamo in testa che noi siamo indispensabili. Diciamo che siamo noi a decidere anche dove osservare. Se non guardiamo, non sappiamo nemmeno dove andare.

Il metodo migliore e' l'ascolto. Stare in mezzo ad altre persone, sceglierle come costruttive, come persone che diano opportunità di nuove vedute o semplicemente entusiasmo.

Ascoltiamo di cosa hanno bisogno. Cosa ci chiedono. Tante persone di successo sono ottimi ascoltatori delle esigenze altrui. E si chiedono: io per loro cosa posso fare ?

 

CAMBIARE STRADA

Laureato, avvocato, poi ? Padre di famiglia ? Madre ? Figlio d'arte ? Perche' non possiamo inventarci una strada.

Nel bene e nel male questo sito va avanti dal 1999. Quando nessuno credeva a questa strada, e ora e' un punto di riferimento e qualcosa produce.

Perche' non si possono guardare altre strade ?

Tra gli avvocati che conoscono ne trovo di entusiasti di cucina, di fotografia, di sport, di viaggi, di ambiente, tutti hanno un qualche interesse oltre a quello lavorativo.

Spesso l'altro interesse raccoglie nuovi stimoli. E' nel confronto che possiamo vedere se una strada e' interessante o meno, tanto meno la vorremmo fare e tanto piu' potrebbe essere appetibile.

 

ONLINE

Per me qualsiasi persona non puo' non essere su internet.

Un dominio personale, con la propria posta, costa una decina di euro anche se vuoto. Poi una pagina bianca con una foto, un nome, un recapito, un video, un feed. Basta.

Poi la presenza su twitter, facebook, flickr, youtube, 1000mikes per i podcast: insomma, si deve comunicare.

Ci piace fare qualcosa ? Bene, dimentichiamo che gli altri siano obbligati ad ascoltarci, non funziona cosi'.

Siamo noi che dobbiamo interessare la' dove la gente cerca cose interessanti. Che sono i posti che ho elencato poche righe sopra: youtube, flickr, twitter, facebook.

E usarli per ascoltare le esigenze degli altri. Ascoltare.

 

CHIUDERE, CAMBIARE, ABBANDONARE ?

La decisione, di solito, non e' mai legata ai soldi. E' sempre legata ad altri criteri, garanzie, certezze, punti discutibili e non discutibili.

La scelta non e' chiudere ma cosa gli altri vogliono da me ?

La presenza sui social network e' determinante. Peccato che moltissimi non vogliano vederli per quello che sono: una grandissima opportunità. Con poche ricerche si puo' sapere cosa interessa alle persone e cosa non interessa.

Ma ancora oggi qualcuno aspetta che il lavoro gli arrivi.

Un po' come il contadino spera che piova invece di far arrivare l'acqua al suo campo; e se acqua non c'e', si cambia campo.

Anche il contadino cambia, figurarsi se non lo puo' fare chiunque.

Per iniziare ? Spegnete la televisione generalista e navigate sul web le passioni personali. Scoprirete mondi enormi. Tutti noi che lavoriamo sul web sappiamo che ci sono ancora mille cose da fare. E ci sono.

I ponti si costruiscono sui fiumi. Per attraversarli.

Spataro


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01.12.2009 Spataro

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