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Successione    

La Commissione propone di semplificare e di rendere più prevedibile la disciplina delle successioni internazionali

Obiettivo: facilitare la vita ai cittadini, definendo norme comuni che permettano di individuare agevolmente l'autorità competente e la legge che verrà applicata a tutti i beni della successione, ovunque si trovino.
15.10.2009 - pag. 69923 print in pdf print on web

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La Commissione ha adottato oggi una proposta diretta a semplificare notevolmente la disciplina delle successioni internazionali nell'Unione europea. Obiettivo: facilitare la vita ai cittadini, definendo norme comuni che permettano di individuare agevolmente l'autorità competente e la legge che verrà applicata a tutti i beni della successione, ovunque si trovino. Grazie al regolamento proposto saranno garantiti meglio i diritti degli eredi, dei legatari e di tutti gli altri interessati, ma non solo: chiunque potrà organizzare più serenamente la propria successione e scegliere la legge che disciplinerà la trasmissione di tutti i suoi beni. La Commissione propone anche un certificato successorio europeo che consenta di dimostrare facilmente in tutta l'Unione la qualità di erede o di amministratore testamentario.

Il vicepresidenze Jacques Barrot, Commissario responsabile per il portafoglio Giustizia, libertà e sicurezza, ha espresso soddisfazione per l'adozione della proposta: "È assolutamente necessario consentire ai cittadini e agli operatori del diritto di comprendere, e in certa misura di scegliere, le norme da applicare a tutti i beni costitutivi di una successione, ovunque si trovino. Con questa proposta, che assume la residenza abituale a criterio per determinare l'autorità competente e la legge normalmente applicabile, pur consentendo, se lo si desidera, di scegliere che la successione sia regolata dalla legge dello Stato di cui si ha la cittadinanza, siamo in grado di offrire maggiore certezza giuridica e maggiore flessibilità, quindi più serenità. Il certificato successorio europeo permetterà invece di far valere la qualità di erede o di amministratore testamentario in tutta l'Unione senza bisogno di ulteriori adempimenti. Abbiamo così aggiunto un altro tassello alla costruzione di un vero spazio giudiziario europeo in materia civile".

Ogni anno nell'Unione europea sono 450.000 le successioni internazionali aperte, patrimonio notevole stimato in più di 120 miliardi di euro. Le norme applicabili a queste successioni sono però assai complesse e difficilmente prevedibili e le disposizioni che disciplinano la competenza, ma anche la legge applicabile, variano molto da uno Stato membro all'altro. Ne discende una grande incertezza giuridica, spesso vissuta male non solo dagli eredi, che si ritrovano in una situazione giuridico-amministrativa intricata per avere ereditato un bene situato in un altro Stato membro, ma anche da quanti desiderano organizzare la successione mentre sono ancora in vita.

La proposta ha tre obiettivi:

  • aumentare la certezza giuridica garantendo la prevedibilità e la coerenza delle norme applicabili;
  • offrire alle persone maggiore flessibilità nella scelta della legge applicabile alla loro successione;
  • garantire i diritti degli eredi e/o legatari ma anche i diritti degli altri interessati (ad esempio i creditori).


Quest'iniziativa non modifica tuttavia le disposizioni nazionali sostanziali che disciplinano le successioni. Sono sempre le norme nazionali che regolano questioni quali la determinazione dell'erede o la quota ereditaria che spetta ai figli e al coniuge. Allo stesso modo, non vi sono conseguenze per il diritto reale o il diritto di famiglia proprio di ogni Stato membro. La proposta non modifica poi neanche il trattamento fiscale applicabile ai beni della successione, che continua ad essere regolato dal diritto nazionale.

Come funzionerà il futuro regolamento?

La proposta prevede un criterio unico per determinare nel contempo la competenza delle autorità e la legge normalmente applicabile a una successione transfrontaliera: la residenza abituale del defunto. I cittadini residenti all'estero potranno tuttavia scegliere di sottoporre l'intera successione alla legge dello Stato di cui hanno la cittadinanza. Tutti i beni della successione saranno quindi disciplinati da una sola ed unica legge, e si ridurrà così il rischio di decisioni contraddittorie degli Stati membri. Unica sarà anche l'autorità competente a risolvere le controversie legate alla successione, ossia l'autorità del luogo di residenza abituale che potrà comunque declinare la competenza a favore dell'autorità dello Stato di cittadinanza, se quest'ultima è più adatta per conoscere della causa. Il principio del reciproco riconoscimento si applicherà poi, in pieno, alle decisioni e agli atti pubblici adottati in materia successoria.

La proposta crea anche un certificato successorio europeo , affinché sia possibile dimostrare, senza ulteriori adempimenti, la qualità di erede o i poteri di amministratore o esecutore testamentario. Il certificato segnerà un progresso evidente rispetto alla situazione attuale in cui può essere molto difficile far valere i propri diritti. Ne conseguiranno un'accelerazione dei procedimenti e una riduzione dei relativi costi.

Per maggiori informazioni sulle attività del vicepresidente Barrot si veda il sito:

http://www.ec.europa.eu/commission_barroso/barrot/index_fr.htm


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15.10.2009 Spataro

Commissione Europea Link: http://europa.eu/rapid/pressReleasesAction.do?refe

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