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Cei: garantiamo noi i prestiti alle famiglie con figli o malati e senza reddito

Anticipati dalle banche, con la garanzia della Cei, e rimborsati quando si ritroverà lavoro. - Per accedere al fondo ci si dovra' rivolgere al parroco che indichera' a chi chiedere presso la Caritas della diocesi.
01.04.2009 - pag. 68095 print in pdf print on web

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Consapevoli della gravità e dell’ampiezza della crisi finanziaria ed economica in atto, i membri del Consiglio Permanente hanno formalizzato la costituzione di un fondo di garanzia a sostegno delle famiglie numerose o gravate da malattia o disabilità che abbiano perso ogni fonte di reddito, dando forma al progetto già abbozzato nella sessione di gennaio. L’annuncio del Vangelo esige, infatti, costante attenzione alle necessità concrete dei fratelli, perché la comunione ecclesiale si sostanzi di fattiva carità.


Il fondo si pone l’obiettivo di permettere alle famiglie con almeno tre figli a carico oppure segnate da situazioni di grave malattia o disabilità, che abbiano perso o perderanno ogni fonte di reddito, di ottenere dal sistema bancario un prestito mensile per dodici o ventiquattro mesi, da restituire a condizioni di favore quando avranno ritrovato il lavoro, così da poter fare fronte alle spese per la casa e alle necessità più impellenti. Si tratta di un segno di speranza, finalizzato ad aiutare un numero di casi necessariamente contenuto, ma significativo per la tipologia scelta. Esso si affianca alla capillare azione di carità svolta dalle Caritas diocesane e dalle organizzazioni del volontariato cattolico e sociale e non intende sostituirsi ai doverosi e irrinunciabili interventi che competono allo Stato e agli enti pubblici.

 

Il fondo sarà finanziato con una colletta nazionale, che si terrà in tutte le chiese italiane domenica 31 maggio, solennità di Pentecoste. Il gesto tradizionale della colletta ci richiama a uno stile di Chiesa che si ricorda delle membra più deboli soprattutto nei momenti di più grave difficoltà e lo fa in tutti i modi possibili, sapendo che proprio nelle membra più deboli è Cristo stesso a rendersi presente e a identificarsi. È un atto che educa alla solidarietà e alla condivisione, all’apertura del cuore e alla generosità, a non vivere solo per se stessi, ripiegati sui propri problemi e sui propri interessi, ma con cuore fraterno e compassionevole.

 

Nella stessa logica solidale, i Vescovi hanno condiviso gli orientamenti emersi dal convegno Chiesa nel Sud, Chiese del Sud, svoltosi a Napoli il 12-13 febbraio scorso. A partire dagli esiti del convegno, è stata confermata la scelta di aggiornare con un nuovo documento la riflessione avviata vent’anni or sono con la nota Chiesa italiana e Mezzogiorno. Sviluppo nella solidarietà, nella percezione consolidata che “solo insieme” è possibile far crescere il nostro Paese. Da questo punto di vista, la prossima Settimana sociale dei cattolici italiani, che si terrà a Reggio Calabria nell’ottobre 2010, costituirà un’occasione significativa per definire i contenuti di un’agenda di questioni con cui le istituzioni e i gruppi sociali siano chiamati a misurare la propria responsabilità

 


ComunicatoStampa.doc
Prolusione card. Bagnasco
Comunicato finale

 

 


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