FIFA e UEFA vogliono sottolineare le differenze fondamentali tra un atleta individuale, che si allena da solo, e l'atleta di uno sport di squadra, che è presente allo stadio sei giorni su sette, e perciò facilmente reperibile", recita il comunicato. "FIFA e UEFA si oppongono quindi alla regola 'whereabouts' individuale, e vogliono vederla sostituita con una regola di reperibilità collettiva, nell’ambito della squadra o delle infrastrutture dello stadio.
Ciononostante, FIFA e UEFA approvano, come eccezione, l'obbligo di comunicazione dei propri spostamenti per i calciatori che stanno già scontando una squalifica o che sono infortunati, in quanto non considerabili parte integrate dell'attività standard di una squadra. FIFA e UEFA, inoltre, non accettano che i controlli vengano effettuati nei brevi periodi di vacanza di cui godono i calciatori, perché invaderebbero in questo modo la loro sfera privata.
Link: http://www.uefa.com
2009-03-28
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