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Negli Stati Uniti il presidente Obama dichiara candidamente che in 4 anni cerchera' di dimezzare il debito pubblico, e che si dovrà spendere solo i soldi che si hanno in cassa.
In Italia non c'e' amore per la Siae. Stupidamente aggiungo io, anche se e' difficile capire in cosa consista la stupidità.
L'ente di per se' e' una idea intelligente: gestire i diritti degli autori, incassandoli e ripartendoli. Non per niente dietro ai fondatori (dell'allora associazione), c'era Verdi, "papa'" anche della casa di riposo per musicisti, ben nota ai Milanesi per essere un posto dignitoso per chi ha regalato in vita tante emozioni, pur essendo caduto in povertà.
Tuttavia i meccanismi di ripartizione dei diritti non sono di aiuto per i giovani autori, ma per gli autori affermati.
E' noto e non dico nulla di nuovo.
I nuovi vorrebbero altri sistemi, ma non sanno ancora quanto valga la pena affidarsi ai Creative Commons.
Nel frattempo il bollino Siae, per il quale non abbiamo mai speso una parola a favore, comincia ad essere messo in discussione.
L'ultima proposta, Legislatura 16º - Disegno di legge N. 1312 e' qualcosa di piu' di una richiesta di abolire il bollino.
E' un atto di accusa per chi vuole proteggere la propria esistenza, senza puntare alla diffusione della cultura.
Prima si pagano i diritti agli autori, la cultura va remunerata.
Giusto, si dira'. Ma non piace che l'unico ente che ad oggi ha fatto qualcosa per diffondere la cultura di tutti, e' ... Itunes.
E in un mondo efficiente colpisce come la Siae ancora non abbiamo un meccanismo standard, online, e facile per pagare i diritti in modo giusto.
Tutti noi preferiamo quindi autori americani che consentono l'uso gratuito delle opere, e basta.
Per non parlare dei diritti connessi che hanno raddoppiato gli adempimenti e oneri per alberghi, locali pubblici, radio ...
Insomma: esiste una modo semplice per trasmettere via internet canzoni a costo ragionevole ? Se ci fosse, sarebbe strautilizzato da moltissimi. Purche' non si voglia straguadagnare su chi li vuole, perche' allora non conviene economicamente.
Ma dalla relazione emerge di piu'.
Il Governo starebbe proponendo un regolamento per cambiare la materia.
"Il Governo, pertanto, è ora impegnato nell’elaborazione di una nuova disciplina regolamentare della materia che dovrà poi ottenere il via libera da parte della Commissione europea la quale, nei mesi scorsi, ricevuta dal Governo la notifica della nuova normativa di livello secondario che si vorrebbe introdurre nel nostro Paese, ha formulato tutta una serie di osservazioni, manifestando la propria perplessità sull’utilità e l’opportunità di prevedere detto strumento anti-contraffazione nonché sulle modalità di apposizione del contrassegno. "
Insomma: lasciamo che i diritti siano gestiti solo da coloro che capiscono i meccanismi per acquistarli.
" Occorre, d’altra parte, tener presente che un numero sempre maggiore di opere dell’ingegno è oggi commercializzato in internet laddove, evidentemente, non vi è possibilità di utilizzare il vecchio contrassegno SIAE.
"Per tali ragioni con il presente disegno di legge si intende abrogare le disposizioni che sanciscono l’obbligo di apposizione del contrassegno SIAE presenti nel nostro ordinamento – disposizioni, peraltro, allo stato inefficaci in conseguenza della citata sentenza della Corte di Giustizia delle Comunità europee – e quelle che ricollegano al mancato adempimento di tale obbligo gravi e pesanti sanzioni di carattere penale.
"In tal modo la distribuzione di opere dell’ingegno nel nostro Paese diverrà più agevole ed economica tanto per i soggetti italiani che per quelli europei e sarà così possibile incrementare la circolazione di contenuti culturali senza che essa sia frenata o rallentata da inutili ed anacronistici bollini inidonei, peraltro, a rappresentare effettiva garanzia di autenticità e, per questa via, a garantire efficacemente i diritti dell’industria del settore. "
Grazie quindi ai senatori BELISARlO, GIAMBRONE, LI GOTTI, PARDI, MASCITELLI, CAFORIO, CARLINO, LANNUTTI, DE TONI, PEDICA, ASTORE, DI NARDO, RUSSO e BUGNANO firmatari.