"Roma, 17 febbraio - “La Giunta della Federazione della Stampa esaminerà il 18 febbraio in via di urgenza, con l’Ordine dei giornali e d’intesa con l’Unione Cronisti Italiani, le nuove iniziative comuni e unitarie di tutta la categoria dei giornalisti per contrastare le interferenze e le gravi minacce al diritto di cronaca che, con le novità che stanno emergendo nella Commissione Giustizia alla Camera, porterebbero addirittura alla cancellazione della cronaca giudiziaria.
"L’assalto ai giornali e ai giornalisti che vogliano rispondere al diritto dei cittadini a conoscere come vanno le cose che riguardano la propria vita, a sapere se e come procedono le inchieste giudiziarie su vicende di rilevanza pubblica sta assumendo dimensioni intollerabili e incivili. L’emendamento che introduce, nel Ddl intercettazioni, il carcere fino a 3 anni per chi pubblica notizie, non solo di conversazioni poste agli atti, ma anche di riassunti della documentazione sulle indagini è profondamente illiberale. Non è in gioco un privilegio di una categoria, quella dei giornalisti, o il preteso potere di un’impresa, quella editoriale. Si vuol trattare da criminali queste due categorie e da poveri di diritti i cittadini, privati di un bene costituzionalmente garantito: l’informazione. I giornalisti, per deontologia professionale e per le convenzioni internazionali sui diritti dell’uomo, hanno sempre l’obbligo di non tacere sui fatti di pubblico interesse e di darne conto ai cittadini, anche qualora le notizie dovessero provenire da fonti riservate che altri avevano l’obbligo di custodire assicurandone la segretezza.
I parlamentari godono della loro libertà e anche di immunità. Certamente colpisce che a presentare proposte lesive della libertà fondamentale di un Paese civile sia un parlamentare, Deborah Bergamini, iscritta all’Ordine dei giornalisti.
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"Le prese di posizione di diversi deputati, anche della maggioranza parlamentare, che segnalano la gravità di queste manovre deve far riflettere tutte le persone veramente liberali e tutti gli eletti che a questi principi dichiarano di richiamarsi. I giornalisti sapranno testimoniare in modo incisivo l’allarme della categoria per l’enorme bavaglio e per il tentativo sfacciato di sottrarre alla opinione pubblica la conoscenza di vicende di rilevanza sociale."
"La Fnsi conta inoltre di poter assumere anche con la Federazione Italiana Editori Giornali (Fieg), nella piena espressione della propria distinta soggettività sociale, azioni comuni in questa battaglia di civiltà”.