"Ma cosa hanno capito l'on. Melandri e l'on Giulietti? Chi è dentro e chi è fuori dai contributi per l'editoria lo stabiliscono soltanto le leggi varate dal Parlamento sovrano e non certo un regolamento che dovrà essere approvato entro 60 giorni con tutte le garanzie istituzionali. Abbiamo introdotto nel decreto legge una norma che premia chi distribuisce o vende realmente le copie e chi tutela l'occupazione giornalistica, così come ci è stato richiesto a gran voce da tutte le forze in Parlamento, compresa l'Italia dei Valori, dire che oggi sono rimasto esterrefatto è dire poco! Non c'entra niente, quell'articolo, con il rifmanziamento dei contributi diretti che è tutt'altra partita da regolare all'interno della Legge Finanziaria, come sempre. E' veniamo al peggio: quell'articolo è stato da me preannunciato e letto mercoledì scorso in Commissione Cultura alla Camera nel- corso di una audizione, distribuito in copia e lì pubblicamente apprezzato e sostenuto da tutti i deputati presenti. Come mai una regola destinata a produrre trasparenza e moralità nell'editoria passa in Commissione tra gli applausi dei deputati e ora solleva una levata di scudi all'interno di un'assemblea di settore? Ma come? Quello che era buono ieri non è più buono oggi? Viene il sospetto, a meno che l'opposizione non chiarisca subito questo inspiegabile equivoco, che quanti chiedono la riforma dell'editoria a parole non la vogliano poi realmente nei fatti! "
Aggiornamento: segue il testo dell'art. 44 Decreto Legge del 25/06/2008 n. 112:
art. 44
Semplificazione e riordino delle procedure di erogazione dei contributi
all'editoria
Testo: in vigore dal 25/06/2008
1. Con regolamento di delegificazione ai sensi dell'articolo 17,
comma 2, della legge 23 agosto 1988, n. 400, da emanare entro
sessanta giorni dalla data di entrata in vigore del presente decreto,
sentito anche il Ministro per la semplificazione normativa, sono
emanate senza oneri aggiuntivi per la finanza pubblica e tenuto conto
delle somme complessivamente stanziate nel bilancio dello Stato per
il settore dell'editoria, che costituiscono limite massimo di spesa,
misure di semplificazione e riordino della disciplina di erogazione
dei contributi all'editoria di cui alla legge 7 agosto 1990, n. 250,
e successive modificazioni, e alla legge 7 marzo 2001, n. 62, nonche'
di ogni altra disposizione legislativa o regolamentare ad esse
connessa, secondo i seguenti principi e criteri direttivi:
a) semplificazione della documentazione necessaria per accedere
al contributo e dei criteri di calcolo dello stesso, assicurando
comunque la prova dell'effettiva distribuzione e messa in vendita
della testata, nonche' l'adeguata valorizzazione dell'occupazione
professionale;
b) semplificazione delle fasi del procedimento di erogazione, che
garantisca, anche attraverso il ricorso a procedure informatizzate,
che il contributo sia effettivamente erogato entro e non oltre l'anno
successivo a quello di riferimento.