Ora basta, ritiro la squadra e vado via!
Così ha tuonato il presidente del Perugina calcio, dopo la sconfitta patita domenica scorsa contro la Sampdoria, annunciando che i “grifoni” non disputeranno le ultime quattro giornate di campionato.
Tutta colpa dell’ennesima svista arbitrale oppure un semplice pretesto per sottrarsi al fuoco incrociato del “Palazzo” di cui si sente vittima da tempo?
Dopo l’estate rovente combattuta a colpi di ricorsi ai T.A.R. di mezza Italia, il pluri proprietario di società (Perugina, Catania e Sambenedettese) aveva dichiarato guerra ai capi delle istituzioni e si era prodotto in una accesa e continua polemica.
Con il consenso dei T.A.R. siciliani aveva fatto riammettere il Catania in serie B creando un pericoloso precedente e sconvolgendo l’organizzazione del torneo cadetto.
Da quel momento aveva avuto la chiara sensazione che molte cose sarebbe cambiate nei confronti delle sue squadre e che prima o poi sarebbe stato isolato e lasciato al proprio destino.
Le numerose denuncie nei confronti di chi detiene il “potere” calcistico non hanno sortito l’effetto sperato e ora che Gaucci vede il baratro tenta l’ultimo gesto clamoroso.
Certo è che nessuno può impedirgli di farlo, ma il punto è se questo servirà a mettere in difficoltà chi detiene l’organizzazione del torneo?
A mio parere nulla verrà stravolto e nessuno verrà rimosso, seppur esistono numerosi presupposti per un’azione radicale di rinnovamento.
Intanto si potrebbe dire che il torneo non è regolare, perché la classifica dovrebbe essere completamente rivista e come?
Nel senso che si dovrĂ decidere se assegnare 3 punti a tavolino alle sole 4 squadre che devono ancora incontrare il Perugia o a tutte le squadre partecipanti al torneo, ribaltando completamente le posizioni in classifica e turbando il giĂ precario equilibrio esistente?
Oppure non verrĂ assegnato alcun punto a nessuna squadra a scapito di coloro che hanno battuto il Perugia sul campo e a vantaggio di coloro che invece hanno perso?
O ancora tentare una sorta di estrazione di fortuna con le tre possibilitĂ in gioco?
Per cui gli attuali reggenti sono chiamati a pronunciarsi subito sulla decisione che intenderanno adottare non potendo assolutamente attendere la conclusione del torneo visto che altrimenti coloro che si sentiranno penalizzati cercheranno di tutelarsi stragiudizialmente e, ove fosse necessario, anche giudizialmente, trascinando ancora una volta il nostro calcio in un’aula di tribunale.
Appare palese che le istituzioni calcistiche fino ad oggi non siano sembrate affatto impeccabili e che ad ogni critica o attacco sferrato nei loro confronti e in direzione del sistema calcio abbiano risposto in modo molto approssimativo.
Il mio pensiero vuole essere quello di uno sportivo che accetta la gerarchia dei ruoli per l’organizzazione e la gestione del massimo torneo italiano ma che, al contempo, vuole anche chiarezza da chi se ne erge a rappresentante, rifiutando ogni genere di compromesso o di ogni altra cosa che nulla ha a che vedere con lo sport.
Sinceramente trovo che sia molto difficile condividere ciò che da anni sta avvenendo nel calcio e non parlo solo dei sospetti che nutre Gaucci, ma anche di ciò che succede all’interno degli stadi (vedi ultimo derby Lazio-Roma) e, addirittura, sul terreno di gioco dove l’esempio dei calciatori (vedi domenica scorsa in Messina-Venezia) è solo un lontano ricordo dei tempi orami andati che non torneranno mai più, purtroppo.
Quindi considero che sia da sprovveduti rincorrere ancora certi principi cercando una coscienza nel posto sbagliato.
Chissà se questa mia riflessione comporterà un ripensamento di Gaucci, visto che l’unico a rimetterci sarebbe solo il Perugia.
Buona fortuna Presidente!
Gespa.
2004-04-22 - Fonte: Avv. Gennaro Spagnoli
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