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Avvocati    

Avvocati, non imprese: spazi sempre piu' ridotti per i professionisti

Consiglio Nazionale forense - inaugurazione anno giudiziario - (Comunicato stampa 12 marzo 2008) Photo credit to nicothein

18.03.2008 - pag. 51503 print in pdf print on web

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"Occorre con urgenza riaffermare la libertà e l’autonomia dell’avvocato e salvaguardare la centralità del sistema ordinistico a garanzia dell'autonomia regolamentare in campo deontologico e disciplinare; adottare nuovi strumenti che assicurino, insieme alla libertà di accesso, l’imprescindibile verifica della qualità della formazione dell'avvocato, con criteri di selezione rigorosi, efficaci e obiettivi, anche mediante un sistema di formazione permanente obbligatoria; e ancora: ribadire l’esigenza di un sistema tariffario che, salvaguardando la dignità del lavoro e la qualità della prestazione, escluda radicalmente ogni ipotesi di commistione tra gli interessi dell'assistito e quelli dell'avvocato.



"Assicurando, tra l’altro, che l'eventuale riconoscimento delle associazioni delle "nuove professioni" riguardi attività nuove ( non spezzoni di attività già proprie di professionisti iscritti in albi) ed evitare così sovrapposizioni che danneggino la trasparenza del mercato. Sono queste le condizioni irrinunciabili per l’Avvocatura poste a tutela dei diritti dei cittadini-utenti ribadite con forza dal presidente del Consiglio Nazionale Forense, Guido Alpa, nel corso della cerimonia di inaugurazione dell’anno giudiziario 2008.




"Alla presenza del ministro della Giustizia, Luigi Scotti, Alpa si è soffermato sull’urgenza di riprendere il dialogo con il Parlamento sulla riforma della professione forense al fine di “restituire all’Avvocatura la dignità che la stessa Costituzione le riconosce”. Una sorta di richiamo di responsabilità, quello del presidente del Cnf, affinché si affrontino al più presto quelle urgenze che non possono più attendere il percorso lungo, accidentato, incerto, delle grandi riforme: dalla riforma degli esami di abilitazione all’esercizio della professione, all’istituzione di un albo nazionale ufficiale degli avvocati; dalla riforma del procedimento disciplinare, all’introduzione dell’obbligo dell’assicurazione obbligatoria per la responsabilità professionale, fino alla riforma delle sistema tariffario.




le derive “mercantilistiche”
Tra i motivi e le preoccupazioni, sollevate da Alpa nella sua relazione, vi sono innanzitutto le derive “mercantilistiche” dell’attività professionale e la conseguente equiparazione dell’attività professionale forense all’attività d’impresa. L’abolizione delle tariffe fisse o minime per il calcolo dei compensi delle attività professionali e del c.d patto di quota lite, quale effetto delle liberalizzazioni, - si legge nella relazione - non solo fa sorgere il sospetto che essa abbia peggiorato la situazione dei consumatori (che trovavano nelle tariffe un mezzo certo di calcolo preventivo dei costi della prestazione, la garanzia di parità di trattamento, il contingentamento dei compensi dell’avvocato) ma alimenta anche il dubbio che non abbia migliorato la qualità del risultato professionale, perché da un lato mina alle basi l’indipendenza dell’avvocato, dall’altro favorisce l’accaparramento di clientela. Fonte degli stessi timori è anche la recente disciplina dell’antiriciclaggio in quanto impone agli avvocati di violare il segreto professionale, elemento essenziale del diritto di difesa.



urgenti rimedi
Ma non è solo uno “char de doléances” l’intervento del presidente del Consiglio Nazionale forense alla cerimonia dell’inaugurazione dell’anno giudiziario. Nella stratificata e profonda condizione di inefficienza del sistema giudiziario (carenza di personale e di risorse finanziarie, lunghezza dei processi, ect), Alpa ha evidenziato anche quali dovrebbero essere i primi urgenti rimedi che, dal punto di vista degli avvocati, potrebbero dare un segnale concreto di rottura con il passato: l’unificazione dei riti, la telematizzazione del processo, un maggiore spazio alle procedure alternative (conciliazione e arbitrato) devono viaggiare parallelamente ad un serio programma di aggiornamento e di qualificazione degli avvocati( tra i prossimi obiettivi del Cnf vi è la realizzazione di un programma sperimentale di lezioni per un corso di deontologia forense a distanza e corsi di aggiornamento professionale). Ed è proprio in questa direzione che il Cnf si sta muovendo con una serie di iniziative che vanno dalla realizzazione di una completa ed aggiornatissima banca dati, consultabile on line, sulle materia e gli argomenti forensi, all’attivazione di una procedura per la creazione di una rete Intranet tra il Consiglio Nazionale Forense, i Consiglieri Forensi e gli Ordini. In previsione del cosiddetto “processo telematico” è inoltre allo studio l’attivazione del programma informatico per la gestione del processo disciplinare e la estensione del sistema a tutti gli Ordini.




la progressiva riduzione degli ambiti di esercizio dell’attività professionale
“La sorte della professione forense – conclude Alpa - nonostante le sue specificità, sembra segnata dalla comune vicenda che investe i cambiamenti della società italiana: l’alto numero degli iscritti agli albi e la progressiva riduzione degli ambiti di esercizio dell’attività professionale forense, sono fattori che trasformano le caratteristiche della Avvocatura tradizionale. Di sicuro la classe media composta dai professionisti dell’intelletto non scomparirà così facilmente, né si lascerà sopraffare da un mercato selvaggio o da un mondo ancorato soltanto allo scambio. Ma le categorie professionali non posso essere lasciate a se stesse, occorre il sostegno del sistema politico”.


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18.03.2008 Spataro

Consiglio Nazionale forense - Alpa Link: http://www.foroeuropeo.it/cnf/2008_inaugurazione.h

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