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"Le grandi aziende comprendono l'importanza dell'open source, le piccole lo vedono solo come uno strumento per spendere poco" - Wolly Paolo Valenti



Esame avvocato    

Esame di avvocato: l'oua propone una riforma, con test preselettivo e verifiche continue

Si vuole cambiare qualcosa, ma sembra solo l'ennesimo tentativo di selezionare ulteriormente l'accesso ad una professione che invece, per Costituzione, e' libera professione.
12.02.2008 - pag. 51225 print in pdf print on web

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La Giunta dell’Organismo Unitario dell’Avvocatura Italiana, riunita in Roma il 25 gennaio 2008, esaminate le linee guida indicate dall’Ufficio Legislativo del Ministero  di Giustizia, relativamente al DDL recante “Disposizioni urgenti sulla disciplina degli esami di abilitazione alla professione forense”,

 

RILEVA PRELIMINARMENTE

 

-         che l’Organismo Unitario ha sempre rivolto la massima attenzione alla questione dell’accesso alla professione forense, individuando peraltro la necessità di una revisione integrale dell’intero percorso, e quindi partendo da una seria riforma degli studi universitari e dalla previsione di un preciso percorso formativo caratterizzato da verifiche periodiche delle capacità, delle cognizioni e delle attitudini alla professione per giungere ad un esame di abilitazione, visto quale ultima fase del percorso, solo diretto alla verifica del raggiungimento di un elevato livello di professionalità indirizzata alla tutela dei diritti, anche al fine di allinearsi agli standards europei con riferimento alla “libertà di stabilimento”;

-         che tale orientamento, e le conseguenti proposte concrete di intervento, hanno formato oggetto di ampia, approfondita ed apprezzata disamina anche nel corso dei lavori della Commissione costituita presso il MIUR nella precedente legislatura, per la riforma del corso di laurea in giurisprudenza e delle scuole per le professioni legali, unitamente al riconoscimento delle scuole forensi;

-         che pertanto, in linea generale, debbono tenersi ferme le precedenti elaborazioni[1] e deliberazioni[2], così come le mozioni congressuali[3] sul punto, ribadendo la decisa preferenza per una revisione complessiva dell’ordinamento professionale, da troppo tempo auspicata, la quale – sola – potrebbe garantire un più moderno ed armonico sviluppo delle grandi potenzialità della classe forense, e soprattutto dei giovani avvocati, largamente orientati verso il conseguimento e riconoscimento di una professionalità reale, documentata e spendibile, quale può scaturire unicamente da un percorso complessivo realmente formativo e da una successiva attività di specializzazione e aggiornamento permanente;

 

PRESO ATTO

 

della volontà espressa dal Guardasigilli di procedere comunque a modificare in via di stralcio ed a titolo provvisorio le sole norme concernenti le modalità dell’esame di abilitazione all’esercizio della professione, esprime il proprio parere in ordine alle linee guida della riforma dell’esame di abilitazione elaborate dal Ministero, come segue:

1) approva la previsione di una prova preselettiva all’accesso all’esame di abilitazione, peraltro da tempo auspicata proprio dall’Oua, a condizione che le modalità di attuazione concreta abbiano finalità non meramente deflattive (riduzione dei candidati), ma realmente selettive (elevazione della qualità dei candidati). Pur considerato che la soluzione proposta dei quiz a risposta breve – in luogo della quale peraltro risulta preferibile la redazione di un parere succinto (abstract di trenta righe o scaletta dei punti principali da affrontare) – presenti varie criticità, massimamente riguardo alla necessità di costituire le commissioni di valutazione, al tempo necessario alla correzione degli elaborati ed alla assoggettabilità dei risultati ad impugnativa dinanzi al giudice amministrativo, ritenendo comunque necessaria ed opportuna la prospettata pre-selezione, manifesta l’opinione che l’eccezione, in parte condivisibile, secondo la quale il superamento della prova potrebbe risultare frutto di una mera capacità mnemonica del candidato, possa essere superata qualora i quesiti vengano predisposti ex novo ad ogni sessione, senza la ripetizione di quelli già posti negli anni precedenti;

2) quanto alla eliminazione dei  codici commentati, pur nella consapevolezza delle riserve formulate anche da questo Organismo nel documento licenziato dall’Avvocatura il 3.5.2003[4] e della persistenza delle motivazioni che le giustificarono, preso atto che nella pratica la loro utilizzazione ha fatto sì che negli scritti compaia il mero richiamo a precedenti giurisprudenziali, assai spesso senza una autonoma elaborazione da parte del candidato, con la conseguenza di un’uniformità degli elaborati che rende disagevole una congrua valutazione, ritiene si possa avviare una riconsiderazione della questione, impegnando tuttavia il Ministero a fornire, in uno con la predisposizione della traccia, quantomeno i più rilevanti precedenti giurisprudenziali di riferimento, al fine di garantire un uniforme livello di informazione ai candidati;

3) esprime parere favorevole alla riduzione delle sedi d’esame a quattro sole sedi distrettuali (nord-est, nord-ovest, centro, sud),  concorrendo tale soluzione, in qualche modo, anche alla riduzione delle diversità dei metodi e criteri di correzione e segnala a tal fine l’opportunità della previsione di una riunione preliminare delle quattro commissioni per individuare uno standard nella correzione il più possibile uniforme a livello nazionale. Non può tacersi peraltro la contraddizione insita nel mantenere, poi, lo svolgimento delle prove orali in tutte le distinte sedi distrettuali;

4) condivide l’opportunità di mantenere la previsione di tre prove scritte, in linea con la tradizione dell’avvocatura, non potendosi attribuire la medesima valenza di una di esse alla mera prova di preselezione, in difetto di una complessiva riforma dell’intero percorso di tirocinio nel senso da tempo auspicato;

5) quanto alla modifica proposta delle materie delle prove orali, esprime  favore sia per l’abbandono della scelta delle materie da parte del candidato, sia per l’introduzione tra esse del diritto comunitario, più volte auspicata, non essendo  all’attualità concepibile poter prescindere dalla conoscenza di detta normativa nell’esercizio della professione forense;

6) esprime parere favorevole alla limitazione al numero di prove sostenibili, mediante la previsione di un termine di scadenza della validità del certificato di compiuta pratica, in quanto meccanismo incentivante una più incisiva preparazione e formazione ed un tirocinio maggiormente qualificante;

7) si condividono, con favore, i metodi diretti alla eliminazione del c.d. “turismo concorsuale”, e quindi si esprime in linea di massima orientamento favorevole alla disciplina proposta a riguardo, tuttavia raccomandandosi una valutazione rispettosa delle legittime esigenze quanto alle deroghe richieste;

8) giacché l’Organismo Unitario ha sempre visto con sfavore l’assegnazione alla Magistratura di incarichi estranei all’esercizio della giurisdizione, è favorevole alla  riduzione ad uno dei magistrati impegnati in ogni commissione, così come alla estensione della partecipazione alle commissioni stesse dei ricercatori confermati;

9) esprime vibrata e ferma opposizione al semplicistico disegno di economizzare risorse ponendo a carico degli Ordini le spese per l’espletamento dell’esame di abilitazione. Va ribadito, a riguardo, che l’avvocato nell’esercizio della professione svolge una funzione pubblica costituzionalmente prevista, quale è il diritto alla difesa. Ne consegue l’obbligo per lo Stato di sostenere quantomeno i costi per l’accesso alla professione forense, come peraltro avviene in numerosi paesi dell’Unione Europea, nei quali (es. Germania) lo Stato finanzia anche la formazione durante l’intero periodo di praticantato forense. Si sottolinea come, nel recente passato, siano state attribuiti ai Consigli dell’Ordine, che già con denaro proprio contribuiscono quotidianamente a fornire gli uffici Giudiziari di attrezzature e beni di consumo di cui sono privi, molteplici funzioni e compiti di interesse generale, quale ad esempio la gestione delle difese d’ufficio e del patrocinio a spese dello Stato, che hanno già comportato e tuttora comportano notevole dispendio di risorse, sia umane che materiali. Il tutto a fronte di funzioni di pertinenza pubblica;

10) si condivide la rilevata necessità di una uniformità di decisione sulle impugnative relative agli elaborati e, conseguentemente, la scelta di accentrare la competenza presso un unico Tribunale Amministrativo Regionale.

 

RISERVA

alla Commissione Ordinamento Professionale ed all’Assemblea Oua ogni ulteriore successiva valutazione e deliberazione.



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