"Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare" - Seneca
Dimissioni
Dimissioni sbattendo la porta: per la Cassazione si', per la legge non sempre.
Neanche la Cassazione riesce a seguire le novità - Photo credits to juliaf on sotckexchange
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Ecco una notizia sbagliata dalla quale difendersi. Leggo da Repubblica: "La Cassazione manda in pensione la lettera di dimissioni. Sbattere la porta gridando al datore di lavoro "Me ne vado! Ho trovato un altro posto", è sufficiente per considerarsi un "ex" dipendente". Purtroppo non e' piu' cosi'. Su Il sole: "La legge introduce l'obbligo di consegnare le dimissioni su un modulo numerato che avrà una validità di 15 giorni." La Legge 188/07 e' chiara sul punto: "Art. 1. 1. Fatto salvo quanto stabilito dall’articolo 2118 del codice civile, la lettera di dimissioni volontarie, volta a dichiarare l’intenzione di recedere dal contratto di lavoro, è presentata dalla lavoratrice, dal lavoratore, nonché dal prestatore d’opera e dalla prestatrice d’opera, pena la sua nullità, su appositi moduli predisposti e resi disponibili gratuitamente, oltre che con le modalità di cui al comma 5, dalle direzioni provinciali del lavoro e dagli uffici comunali, nonché dai centri per l’impiego."
OVVIAMENTE NO La legge non si applica agli assunti a tempo indeterminato, che potranno sbattere la porta quando vogliono.
LEGGENDO REPUBBLICA Leggendo Repubblica non si capisce se l'assunto, da due giorni, era a tempo indeterminato. Sta di fatto che non gli piaceva come si lavorava e se ne ando' gridando di andarsene e sbattendo la porta, salvo poi ripensarci probabilmente inziando la causa. Pero' il titolo di giornale e' stato fatto e ora le porte degli uffici non saranno piu' sicure...
Legge 17 ottobre 2007, n. 188 07.12.2007 Spataro Spataro Link: http://www.senato.it/loc/link.asp?tipodoc=leggigu&
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