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Giustizia
Condannata l'Italia per processi ingiusti: il ddl di agosto
Introdotte nel codice di procedura penale la possibilità di revisione delle sentenze di condanna che, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo, abbiano violato le fondamentali garanzie di difesa o il principio del contraddittorio previsto dal nostro ordinamento (articolo 6, paragrafo 3, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo).
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Da Giustizia.it: "EFFETTI DELLE SENTENZE DELLA CORTE EUROPEA DEI DIRITTI DELL'UOMO VIA LIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI AL DDL PRESIDENZA-GIUSTIZIA 3 agosto 2007. Palazzo Chigi. Nella riunione del Consiglio dei Ministri approvato, fra gli altri, il disegno di legge Presidenza-Giustizia in materia di Revisione del processo a seguito di sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo.
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Comunicato stampa Sentenze della Corte europea dei diritti dell'uomo: Cosa prevede il ddl approvato Le “Disposizioni in materia di revisione a seguito di sentenza della Corte europea dei diritti dell'uomo”, approvate oggi dal Consiglio dei Ministri, introducono nel codice di procedura penale la possibilità di revisione delle sentenze di condanna che, secondo la Corte europea dei diritti dell'uomo, abbiano violato le fondamentali garanzie di difesa o il principio del contraddittorio previsto dal nostro ordinamento (articolo 6, paragrafo 3, della Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo).Intervenire in questa direzione era necessario e urgente. Il sistema processuale italiano attuale non prevede, infatti, specifici meccanismi di adeguamento alle indicate decisioni della Corte Europea mentre la Corte di Cassazione (sentenza Dorigo del 1.12.2006) ha affermato che «… la prolungata inerzia dell'Italia corrisponde alla trasgressione dell'obbligo previsto dall'articolo 46 della Convenzione di conformarsi alla sentenza definitiva della Corte europea e, quindi, costituisce una condotta dello Stato italiano qualificabile come flagrante diniego di giustizia». Nella stessa pronuncia, la Suprema Corte ha stabilito che, in casi come questi il giudice dell'esecuzione deve dichiarare che la sentenza di condanna non può essere eseguita. Il disegno di legge approvato oggi ha, dunque, lo scopo di porre rimedio ad un vuoto normativo. CHE COSA PREVEDE IL DDL Il disegno di legge stabilisce che:
Nel giudizio di revisione i termini di prescrizione sono sospesi. Il disegno di legge prevede, all'articolo 3, una disciplina transitoria. Si stabilisce che per le condanne già intervenute, la richiesta di revisione debba essere presentata, a pena di inammissibilità, entro tre mesi dalla data di entrata in vigore della legge. Per le sentenze di condanna sospese dal giudice nazionale a seguito di sentenza della Corte EDU, decorso il termine di cui sopra, la sentenza viene posta in esecuzione. 07.09.2007 Giustizia.it Giustizia.it Link: http://www.giustizia.it/ministro/com-stampa/xv_leg
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