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Avvocati    

Comunicato congiunto OUA e UCPI contro la riforma dell'ordinamento giudiziario

Avvocatura: “Colleghi, dimettetevi da tutti i consigli giudiziari e dalle sedi istituzionali ”
19.07.2007 - pag. 45213 print in pdf print on web

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La protesta Ucpi e Oua contro la riforma dell'ordinamento giudiziario: “Legislazione sotto dettatura”. Oggi a Roma la manifestazione a sostegno dell'astensione dalle udienze in corso in questi giorni. Dura presa di posizione trasversale degli avvocati contro il Ddl Mastella nell'incontro organizzato oggi da OUA e UCPI in relazione alla riforma dell'Ordinamento giudiziario appena licenziata dal Senato. Il Presidente dell'Unione camere Penali Italiane Oreste Dominioni e il Presidente dell'Organismo Unitario dell'Avvocatura, Michelina Grillo, nel corso della manifestazione organizzata a Roma hanno infatti rivolto un invito a tutti i consigli degli ordini di promuovere le dimissioni dei colleghi da tutti i consigli giudiziari e dalle sedi istituzionali seguendo la strada già percorsa da alcuni ordini forensi.

Le dichiarazioni:

“Una riforma così importante non può essere approvata frettolosamente“ ha sostenuto Michelina Grillo, Presidente dell'Oua che ha proseguito con notevole energia la sua tesi parlando di: “una rapida e perniciosa approvazione del Ddl”. “C'è stata una vera e propria campagna mediatica tesa ad accreditare questo Ddl come il migliore, l'unico possibile. E' giusto che si sappia che quella che si sta approvando non è la riforma della giustizia ma un intervento parziale che non risolve nessuno dei problemi che affliggono i cittadini. Rimangono sul tappeto questioni che per noi sono una vera e propria emergenza democratica prima tra tutti la lunghezza dei processi. Noi siamo qui per fare appello all'opinione pubblica, di fronte al palese attacco al Parlamento da parte della magistratura. ”.

Per Oreste Dominioni, “Si tratta di uno svilimento delle istituzioni, una patologia dei rapporti tra una politica debole e una magistratura autoreferenziale. Ormai è convinzione diffusa che il decreto sia stato scritto dai rappresentanti del Governo “sotto dettatura” dell'Associazione Nazionale Magistrati, all'interno di un rapporto dalla natura praticamente sindacale dove la politica si è posta come la parte debole a fronte della potente forza contrattuale detenuta ed esercitata dai magistrati. Non sembra neppure si sia scrivendo una fondamentale legge dello Stato tanto tale rapporto è stato basato quasi esclusivamente su due poteri escludendo di fatto gli altri soggetti appartenenti al mondo della giustizia. Ed è per questo che la nostra protesta si indirizza certamente alle questioni di merito contenute nella riforma voluta dal Ministro Mastella ma soprattutto non dimentica il merito con cui è stata impostata e si appresta ad essere conclusa. Al Senato la partita è stata chiusa eppure non è chiusa la lotta degli avvocati che nell'autentica battaglia cui sono stati chiamati per impedire la definitiva approvazione di questa vera e propria controriforma stanno dimostrando grande unità, d'intenti e di azioni”.

Roma, 18 luglio 2007


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