3. L'innovazione tecnologica ci sfida ogni giorno. Il mondo dei computer e dei bit è completamente diverso da tutto quello che abbiamo imparato a padroneggiare grazie all'esperienza di tante generazioni.
Le azioni, le parole e le immagini si trasformano in miriadi di dati, che moltiplicano all'infinito, come in un prisma, i mille diversi aspetti della realtà materiale.
Ogni individualità si disarticola e si scompone in tanti frammenti quanti sono i dati e le informazioni che la riguardano. Basta digitare il proprio nome su un motore di ricerca per rendersene conto.
Sulla rete i dati vivono una vita propria, senza regole e senza possibilità di prevedere tutte le finalità e tutti i contesti in cui saranno utilizzati.
Nella realtà immateriale si possono assumere nuove identità, inserire informazioni vere o false, comunicare con gli altri in modo circolare, diventare allo stesso tempo produttori e destinatari di notizie.
Nel mondo della comunicazione globale, di YouTube e di Google, tutto cambia dimensione e impatto.
Come applicare le regole dell'informazione al fenomeno dei blog, i siti autogestiti che ogni giorno si moltiplicano sulla rete?
Cosa significa diritto all'oblio, di fronte ai motori di ricerca che conservano e mettono a disposizione per un tempo tendenzialmente indeterminato dati e informazioni sulle persone?
Cosa vale esercitare i propri diritti di fronte a dati che circolano sulla rete senza possibilità di ottenere che siano cancellati o rettificati se inesatti o lesivi della nostra dignità?
Qual è la differenza tra uso personale e uso pubblico delle immagini nel mondo delle videocamere e dei videotelefonini che mandano in tempo reale in rete foto e filmati?
Come garantire la tutela di una cartella clinica, di un dato sensibile relativo alla salute, trattati elettronicamente?
Come aiutare i nostri cittadini a utilizzare queste innovazioni senza lasciarli indifesi di fronte a strumenti di cui non conoscono l'invasività e spesso l'assenza di limiti?
Non possiamo accettare che il mondo di Internet sia visto dai nostri ragazzi come una sorta di "Paese dei balocchi", nel quale tutto è bello e possibile.
Questa è la nuova frontiera.
Una frontiera difficile da difendere per almeno due ragioni.
La prima, il continuo mutare delle tecnologie.
La seconda, la dimensione globale che la caratterizza.
Una dimensione che richiede regole condivise a scala planetaria e che obbliga a misurarsi con i limiti che le leggi nazionali ed europee incontrano.