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"Ci siamo adeguati alla denuncia dei fatti e vivere come se i fatti non esistessero: esiste la guerra e la sua preparazione nella vita privata. Quindi il pensiero non esiste e io sono correo" - Zavattini



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In libreria: La diffida ad adempiere - Roberto Lozupone.

Indice on line
10.07.2007 - pag. 45139 print in pdf print on web

C

Conosciamo personalmente da anni sul web l'avv. Roberto Lozupone.

Da professionista moderno usa internet con capacità e ne ha appreso l'esigenza della chiarezza.

All'arrivo della copertina sulla scrivania ci siamo chiesti come si potesse scrivere tanto in materia.

Abbiamo quindi sfogliato l'indice, le bibliografie completissime, e letto alcuni paragrafi.

Inutile dire che viene considerato con linguaggio chiaro, anche per le aziende, ogni aspetto e ogni conseguenza legata ad una diffida ad adempiere.

Un testo che non possiamo che consigliare a chiunque.


L'opera fornisce un quadro aggiornato circa l'analisi dottrinale e giurisprudenziale della diffida ad adempiere, con particolare riferimento alle complesse problematiche della risoluzione di diritto.

L'ampia casistica esaminata illustra come l'istituto possa essere utilizzato per indurre il debitore ad adempiere, ovvero per sciogliere rapidamente il contratto, evitando un oneroso ricorso alla tutela giurisdizionale da parte del creditore insoddisfatto, con evidente risparmio di risorse sia per l'impresa che per il consumatore.

 INDICE SOMMARIO

Capitolo Primo
PROFILI INTRODUTTIVI

Guida bibliografica
1. Diffida ad adempiere nella dottrina e nella giurisprudenza
2. La diffida nell’ordinamento giuridico
    2.1. Il Codice del 1942 e la risoluzione «per autorità»
        2.1.1. «Autorità del creditore»: contenuti e limiti
        2.2.2. Controllo giurisdizionale eventuale: diffida come procedimento
3. Attuazione della diffida: la risoluzione
    3.1. Problematiche dell’accertamento giudiziale
4. Coazione all’adempimento
    4.1. Intimazione e moratoria dell’inadempimento pregresso
        4.1.1. Diffida come strumento di conservazione del contratto
    4.2. Sintesi tra rimozione del vincolo e garanzia del debitore
        4.2.1. Rapporto negoziale privo di utilità economica
    4.3. Ricerca di un ambito applicativo tipico: considerazioni critiche
5. Chiarezza ed univocità dell’intimazione
    5.1. Diffida come rimedio «facoltativo»
6. Omessa stipulazione di una clausola risolutiva espressa
    6.1. Termine essenziale e termine ex art. 1454 c.c.
    6.2. Conclusioni: diffida come forma di autotulela privata
7. Ricerca di una funzione tipica: il nodo della revocabilità
    7.1. Volontà del diffidante e revoca dell’intimazione
        7.1.1. Prima funzione-chiave: il «sollecito»
        7.1.2 Seconda (eventuale) funzione-chiave: lo scioglimento
        7.1.3. Funzione latamente probatoria. Il silenzio del debitore.

Capitolo Secondo
NATURA GIURIDICA ED ASPETTI FORMALI

Guida bibliografica
1. Natura giuridica: la teoria negoziale
2. Diffida come atto giuridico in senso stretto
3. Il disinteresse della giurisprudenza
4. Forma della diffida ad adempiere e sua notifica
    4.1. Oneri formali e trasferimenti immobiliari
        4.1.1. Diffida e pubblicità dichiarativa
        4.1.2. Argomenti a favore della trascrizione della diffida
    4.2. Carattere recettizio dell’intimazione. Presunzione di conoscenza
    4.3. Trasmissione della diffida. Il domicilio eletto
        4.3.1. Rifiuto di ricezione e criteri di collegamento
        4.3.2. Ulteriori problematiche relative alla ricezione; art. 138 c.p.c..

Capitolo Terzo
PRESUPPOSTI OPERATIVI

Guida bibliografica
1. Applicazione ai contratti sinallagmatici. Obbligazioni negative
    1.1. Contratti ad effetti reali. Problematiche
    1.2. Inadempimento non rimediabile
        1.2.1. Irrimediabilità in termini oggettivi e soggettivi
        1.2.2. Turbativa del regolamento contrattuale
        1.2.3. Interesse all’adempimento tardivo. Valutazione
    1.3. Interesse in termini soggettivi: il «moroso cronico»
    1.4. Diffida relativa ad adempimenti di carattere preparatorio
2. Mancanza di un termine contrattuale per l’adempimento
    2.1. Interesse all’adempimento e funzione del contratto
3. Imputabilità e colpevolezza nell’inadempimento
    3.1. Colpa contrattuale, in riferimento all’intimazione
        3.1.1. Assenza di colpa: impedimento assoluto ed oggettivo
    3.2. «Elemento soggettivo» dell’inadempimento; solleciti ed intimazione
4. Tempo nell’inadempimento: art. 1183 c.c.
5. Assegnazione del termine: l’inadempimento pregresso
    5.1. Pendenza del termine: situazione del diffidante
    5.2. Situazione giuridica del debitore diffidato
6. «Diffidante non inadempiente»: condizione di validità o efficacia?
    6.1. Esistenza dei presupposti e difese del diffidato
    6.2. Ravvedimento del diffidante inadempiente. Rilievi critici
7. Adempimento inesatto: artt. 1662, 2224 c.c.
    7.1. Denominatore comune: sanabilità dell’inadempimento
    7.2. Difformità dell’opera e diffida ex art. 1454 c.c..

Capitolo Quarto
CARATTERISTICHE DELL’INADEMPIMENTO
E CONTEGNO DELLE PARTI

Guida bibliografica
1. Gravità dell’inadempimento
    1.1. Valutazione in senso oggettivo e\o soggettivo?
    1.2. Visione «globale» dell’inadempimento
2. Distinzione tra obbligazioni principali ed accessorie
    2.1. Obbligazioni definite «principali» nel contratto. Clausole di stile
    2.2. Importanza dell’inadempimento rispetto allo schema contrattuale
3. Ruolo della causa contrattuale
        3.1. Interesse del contraente: «causa» e «tipo» contrattuale
4. Verifica dei presupposti di validità e\o efficacia
    4.1. Incidenza degli obblighi di buona fede
    4.2. Rifiuto «preventivo» di adempiere. Art. 1219 c.c.
        4.2.1. Rifiuto successivo alla diffida. Rifiuto risolutorio
        4.2.2. Rifiuto legittimo ed efficacia della diffida
    4.3. Effetti della dichiarazione di non voler adempiere
5. Fissazione del termine di adempimento; relazioni con l’art. 1455 c.c.
    5.1. Scadenza del termine ed accertamento giudiziale
        5.1.1. Vicende successive alla scadenza del termine
    5.2. Diffide successive
        5.2.1. Inerzia del diffidante
        5.2.2. Diffide «cumulative»
    5.3. Spunti per un’equilibrata valutazione degli interessi del creditore
    5.4. Diffida pregressa come limite operativo all’azione ex art. 1453 c.c.
        5.4.1. Rilevanza residuale dell’adempimento tardivo
        5.4.2. Scadenza del termine e risoluzione di diritto
6. Inesigibilità della prestazione in pendenza del termine    
    6.1 Termine non essenziale e diffida
    6.2. Natura del termine di adempimento
7. Le restituzioni conseguenti alla risoluzione
    7.1. Effetti della risoluzione stragiudiziale per i terzi
    7.2 Diffida e preliminare di vendita di cosa altrui.

Capitolo Quinto
REVOCA DELLA DIFFIDA
E ADEMPIMENTO TARDIVO

Guida bibliografica
1. Disponibilità dell’effetto risolutivo
    1.1. Rinuncia agli effetti della diffida
        1.1.1. Novazione del rapporto successiva alla scadenza
        1.1.2. Risoluzione di diritto: estinzione dell’obbligazione
    1.2. Interesse ad agire ed interesse sostanziale
        1.2.1. Adempimento tardivo: interessi delle parti
    1.3. Domanda giudiziale e «valorizzazione» dell’inadempimento
        1.3.1. Irretrattabilità della diffida
    1.4. Accordi modificativi successivi alla diffida
        1.4.1. Transazione sugli effetti della diffida
        1.4.2. Tolleranza, benevolenza e rinuncia all’effetto risolutivo
2. Dichiarazione del diffidante: perentorietà, essenzialità
    2.1. Temine essenziale, clausola risolutiva: affinità e divergenze
    2.2. Artt. 1454, 1456, 1457 c.c.: caratteri della rinuncia alla risoluzione
        2.2.1. Digressione: la volontà del  diffidato
        2.2.2. Peculiarità della risoluzione «per diffida»
    2.3. Diffida successiva alla risoluzione di diritto
3. Revoca della diffida: posizione della dottrina
    3.1. Revocabilità: l’orientamento della giurisprudenza
        3.1.1. Revoca, recesso, caparra
        3.1.2. Ineluttabilità della risoluzione per decorso del termine
        3.1.3. «Stabilità» dell’intimazione
        3.1.4. Rimessione in termini e tutela del diffidato
        3.1.5. Interesse del debitore alla risoluzione
    3.2. Irrevocabilità e obblighi di buona fede
        3.2.1. Sopravvenuta impossibilità per causa del diffidante
        3.2.2. Dovere di cooperazione del creditore
        3.2.3. Obbligo di fedeltà all’intimazione
    3.3. Revoca unilaterale e transazione: oneri formali.

Capitolo Sesto
EFFETTI DELL’INTIMAZIONE
E PROBLEMATICHE RELATIVE ALLA RAPPRESENTANZA

Guida bibliografica
1. Costituzione in mora del diffidato
    1.1. Intimazione e inadempimento definitivo
    1.2. Maggiore ambito operativo dell’intimazione ex art. 1454 c.c.
    1.3. Mora del debitore e gravità dell’inadempimento
    1.4. Diffida «irregolare»: efficacia della costituzione in mora
        1.4.1. Funzione del termine ex artt. 1219, 1454 c.c.
        1.4.2. Diffida «irregolare»: interruzione della prescrizione
        1.4.3. Effetti ulteriori: necessità della forma scritta
        1.4.4. Trasmissione dell’atto interruttivo
2. Intimazione ed invito ad adempiere
    2.1. Applicazione del principio di conservazione
3. Diffida emessa dal rappresentante
    3.1. Forma della procura: stato della giurisprudenza
    3.2. Diffida emessa dal legale: sottoscrizione della parte
4. Ratifica mediante domanda giudiziale
5. Revoca della diffida emessa da falsus procurator
    5.1. Ratifica degli atti unilaterali: osservazioni critiche
    5.2. Potere di ratifica: preclusioni cronologiche
    5.3. Diffida inefficace e tutela del diffidato
    5.4. Effetto retroattivo della ratifica: la giurisprudenza
    5.5. «Appropriazione» della diffida: soggezione del diffidato
        5.5.1. Ratifica come condizione di efficacia
        5.5.2. Il quadro giurisprudenziale tra luci ed ombre
6. Ratifica «tardiva»: ricerca dell’interesse protetto
    6.1. Ratifica: funzione del termine di decadenza.

Capitolo Settimo
RICHIESTA DI ADEMPIMENTO
ED OPPOSIZIONE DEL DIFFIDATO

Guida bibliografica
1. Congruità del termine di adempimento
    1.1. Giudizio di congruità: casistica
    1.2. Durata del termine: la natura del contratto
2. Richiesta di adempimento e attività preparatorie
    2.1. Oneri di collaborazione del diffidante
        2.1.1. L’offerta della controprestazione
        2.1.2 Criteri interpretativi dell’intimazione
    2.2. Modalità di indicazione del termine
3. «Monizione» e funzione del preavviso
    3.1. Enunciazione della finalità specifica dell’intimazione
4. Controdiffida: le posizioni della dottrina
    4.1. Irrilevanza di un’«opposizione stragiudiziale»
        4.1.1. Efficacia residuale della controdiffida
    4.2. Evoluzione giurisprudenziale
5. «Opposizione» come contestazione dei presupposti
6. Inadempimenti reciproci
    6.1. Inefficacia della diffida
        6.1.1. Valutazione comparativa delle rispettive condotte
    6.2. Infondatezza dei reciproci addebiti
    6.3. Diffida della parte tenuta ad adempiere per prima
    6.4. Gravità nell’inadempimento reciproco
        6.4.1. Risoluzione e mutuo scioglimento
        6.4.2. Mutuo dissenso: volontà nell’intimazione
    6.5. La «duplicità» dell’accertamento
    6.6. «Proporzionalità» e «adeguatezza» degli inadempimenti
        6.6.1. Diffida nei contratti collegati.

Capitolo Ottavo
Profili Processuali

Guida bibliografica
1. Risoluzione de iure e sentenza dichiarativa
    1.1. Eventualità dell’accertamento giudiziale
    1.2. Oggetto del giudizio di accertamento
        1.2.1. Pretesa affinità con la disciplina del licenziamento e dei  procedimenti monitori
        1.2.2. Differenze con l’azione di risoluzione ex art. 1453 c.c.
        1.2.3. Incertezze relative alla qualificazione della domanda
    1.3. Il fattore cronologico nell’accertamento
2. Rilevabilità d’ufficio
    2.1. Scadenza del termine e modificazione della realtà giuridica
        2.1.1. Rapporti con l’azione ex art. 1453 c.c.. Ultrapetizione
3. «Fungibilità» delle azioni di risoluzione
    3.1. Contenuto sostanziale della pretesa
    3.2. Preclusioni processuali e mutatio libelli
        3.2.1. Mutamento dell’originaria domanda ex art. 1453 c.c.
        3.2.2. «Estensione» della domanda di risoluzione
        3.2.3. Recesso come domanda «riduttiva» rispetto alla risoluzione
    3.3. Diffida e successiva azione di adempimento
        3.3.1. Mutamento della domanda e giudizio arbitrale
        3.3.2. Effetti del giudicato.


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