Ho deciso, e me ne assumo la responsabilità, di cambiare questo testo il 10.11.2009.
Nel testo precedente parlavo di un equivoco sul termine royalties free. Un mio errore di lettura di un termine molto preciso nel settore fotografico.
Sta di fatto che cercando immagini free su google compaiono tra i risultati le immagini royalties free, che non sono gratuite, ma a pagamento, sia pure con criteri diversi.
In un altro post ho spiegato meglio che le fotografie si possono vendere cosi':
1) singolarmente, a prezzi fissati volta per volta, in esclusiva per una determinata edizione di una copertina ed una certa tiratura
2) "a peso" (usando un termine gergale): un importo ridotto perche' possano essere usate sempre, nel contesto definito dal contratto
3) gratuite.
Prima di andare oltre, c'e' da dire che fa fede il contratto che si firma, che puo' dire mille cose con sfumature diverse.
L'idea alla base e' che la foto unica, artistica, professionale, si puo' vendere per un solo episodio. Qui vendere significa dare in uso, non cedere la proprietà o tutti i diritti di sfruttamento commerciale.
Se invece vogliamo agevolarne la vendita in massa, possiamo mettere le foto a disposizione per piu' usi, pagando un solo importo, ma da parte di tanti acquirenti, senza esclusiva quindi.
Oppure completamente gratis.
Questi termini nascono quando non c'era internet. Purtroppo pero' spesso sono in inglese e non tutti leggono con la stessa attenzione tutti i termini.
Una ottima guida, lo consiglio sempre, e' fotografi.org
Quindi grazie al lettore che ha segnalato l'inesattezza che ho potuto correggere.
Attenzione quindi a chi usa queste immagini: le royalties free si pagano e se si pagano si possono usare nel modo in cui la licenza lo consente. Non per altri usi.
Per chiudere bisogna ricordare che si deve citare sempre l'autore della foto. E' un diritto indisponibile.