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Giustizia    

Confronto aperto sulla riforma del processo civile: lettera aperta dell'OUA all'ANM

L’Oua, con una lettera, invita l’Anm ad un confronto aperto per l'occasione della Conferenza Nazionale sulla Giustizia di ottobre
10.05.2007 - pag. 42169 print in pdf print on web

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"Michelina Grillo, presidente Oua: «Serve una forte inversione di marcia, invece, il Ddl Mastella è figlio di una filosofia vecchia e fallimentare, come dimostrano le esperienze similari del passato. È l’ennesimo piano di microchirurgia sulla giustizia civile. Servono, invece, risorse, interventi organici e maggior dialogo»

 

L’Oua, con una lettera inviata a Giuseppe Gennaro, presidente dell’Anm (di seguito), propone di tenere aperto, e di approfondire ulteriormente, il confronto tra avvocati e magistrati sul grave stato di crisi della nostra macchina giudiziaria. Forte l’invito a partecipare, con un ruolo attivo, alla Conferenza nazionale della Giustizia, organizzata dall’Organismo Unitario, che si terrà dall’11 al 13 ottobre a Roma.

 

«Il Ddl Mastella – ha spiegato Grillo - prosegue nel criticabile metodo di modifica di singole norme. Tra le altre cose, si accentua la funzione direttiva in capo al giudice, aumentando in modo marcato i poteri discrezionali, e comprimendo i diritti e le facoltà delle parti. Si ha l’impressione – in particolare da previsioni quali quella della facoltà dell’assegnazione dei termini per le memorie (art. 183 cod. proc. civ.) in presenza di giusti motivi o quella della facoltà di rimessione in termini per errore scusabile – che le aspettative del recupero di efficienza siano unicamente riposte nella funzione del giudice, mentre la funzione difensiva viene ancora una volta mortificata e i difensori  vengono relegati al ruolo di fastidioso ostacolo al celere e giusto procedere del giudizio. E ciò purtroppo, mi sia consentito, con il malcelato, quando non aperto, compiacimento di molti magistrati. Si ignora, invece, il problema delle risorse, nell’illusoria speranza che cambiando solo alcune regole, in modo del tutto disorganico, sia possibile restituire la giustizia civile ad una prospettiva di accettabile funzionamento. Speranza già smentita da lustri di insuccessi di simili strategie. L’Europa non smette di ricordarcelo con ammonimenti e richiami tutti gli anni. Bisogna cambiare questa filosofia, e la Conferenza sulla Giustizia che terremo ad ottobre a Roma è l’occasione per aprire, nel confronto costruttivo tra tutti gli operatori, un grande cantiere di idee e proposte per un giustizia efficiente e, soprattutto, rispettosa dei diritti dei cittadini».

 

 

Roma, 7 maggio 2007

 

 
 
Segue la lettera

 

 

Il Presidente

 

 

Prot. n.   132 /07

 

                                                                       Ill.mo Signore

                                                                       Dott. Giuseppe GENNARO

                                                                       Presidente A.N.M.

                                                                       Piazza Cavour

                                                                       ROMA

                    

 

Oggetto : Lettera aperta sulle prospettive di riforma del processo civile.

 

 

 

Illustre Presidente,

                            l’Organismo Unitario dell’Avvocatura sta seguendo con preoccupata attenzione gli sviluppi della grave crisi della giustizia civile.

In quest’ottica, oltre a svolgere una continua opera di monitoraggio e di interlocuzione sugli innumerevoli interventi legislativi adottati negli ultimi tempi, ha di recente partecipato con interesse al convegno promosso a Roma dal gruppo civile della Vostra Associazione nello scorso mese di febbraio, convinto dell’utilità di pubbliche occasioni di confronto su un tema così delicato e quanto mai bisognoso di attenzione e di radicali interventi innovativi.

Anche in tale circostanza l’Oua, pur dando atto dell’importanza della ricerca della migliore gestione delle risorse disponibili, non ha mancato di sottolineare l’esigenza prioritaria ed imprescindibile di un complessivo intervento rinnovatore, che, muovendo dall’individuazione di linee guida di riforma del sistema della giustizia civile, consenta di collocare organicamente all’interno delle stesse le necessarie misure di riorganizzazione, di allocazione delle necessarie risorse e di semplificazione.

In questa situazione, dopo gli alluvionali interventi normativi della scorsa legislatura, che con ben scarsa coerenza di sistema hanno parzialmente disegnato un nuovo modello di processo, è stato di recente reso pubblico dal Governo un nuovo piano di microchirurgia sulla giustizia civile, che va, sotto più profili, nella direzione esattamente opposta a quella auspicata.

Il recente Ddl Mastella, infatti, non solo prosegue nel criticabile metodo di modifica di singole norme, nell’illusoria speranza che cambiando solo le regole, in modo del tutto disorganico e totalmente ignorando il problema delle risorse, sia possibile restituire la giustizia civile ad una prospettiva di accettabile funzionamento – speranza già smentita da lustri di insuccessi di simili strategie –, ma prevede modifiche ispirate ad una filosofia del tutto non condivisibile, che, nell’accentuare la funzione direttiva in capo al giudice, ne aumenta in modo marcato i poteri discrezionali, determinando un’ulteriore corrispettiva compressione dei diritti e delle facoltà delle parti; traendosi addirittura l’impressione – in particolare da previsioni quali quella della facoltà dell’assegnazione dei termini per le memorie di cui all’art. 183 cod. proc. civ. in presenza di giusti motivi o quella della facoltà di rimessione in termini per errore scusabile – che le aspettative del recupero di efficienza e della possibilità della giustizia del processo siano unicamente riposte nella funzione del giudice, mentre la funzione difensiva viene ancora una volta mortificata e i difensori – lungi dall’essere considerati con la pari dignità di soggetti della giurisdizione che loro spetta - vengono relegati al ruolo di fastidioso ostacolo al celere e giusto procedere del giudizio. E ciò purtroppo, mi sia consentito, con il malcelato, quando non aperto, compiacimento di molti magistrati.

E’ chiaro che si tratta di una prospettiva – purtroppo non limitata al solo settore civile - che l’avvocatura non può avallare: in primo luogo per ragioni di principio, che risiedono in particolare sia nel già ricordato spostamento del baricentro del processo verso il ruolo e la funzione del giudice e nella conseguente inaccettabile compressione della funzione difensiva, sia nella contraddizione della filosofia ispiratrice della progettata riforma rispetto a quella sottesa dall’impianto del progetto Vaccarella, che l’avvocatura aveva condiviso, ma anche perché ancora una volta non può essere fatto passare sotto silenzio il tentativo di spacciare come miracolistiche misure che, lungi dall’apportare un effettivo miglioramento del sistema, avranno come unico effetto quello di incidere sulle garanzie difensive.

Il grado di democrazia di un sistema si misura anche sul modello e sul funzionamento del suo processo civile ed i segnali che provengono al riguardo dal Governo non sono di sicuro confortanti.

Le valutazioni operate sul Ddl Mastella sono tratteggiate più specificatamente nel documento predisposto dalla Giunta e recentemente approvato dall’Assemblea dell’Oua, che si allega.

            Non possiamo non rilevare come, nelle ultime settimane, si siano lette prese di posizione favorevoli a tale progetto da parte di componenti della magistratura associata che hanno orgogliosamente rivendicato la paternità della più parte dell’intervento riformatore in discussione, anche avanzando la rivendicazione di poteri direttivi ancora più marcati, quale la facoltà di assegnazione di termini perentori, e sottolineando per l’ennesima volta l’opportunità che gli Osservatori si propongano quali laboratori per un’autoriforma del processo civile.

            L’Oua, ferma la contrarietà già espressa e motivata al Ddl Mastella, ritiene che gli Osservatori, a partecipazione spontanea e senza preclusioni di sorta, debbano seguitare a svolgere il prezioso ruolo di centri di monitoraggio del funzionamento del sistema sul territorio, nonché di elaborazione di buone prassi di utilizzo delle risorse disponibili, ma che non debbano e non possano assumere funzioni rappresentative delle categorie nel delineare prospettive di ripensamento del sistema, altri essendo, con tutta evidenza, soggetti e sedi a ciò legittimati.

            Nella situazione evidenziata l’Oua, pur dando atto all’ANM del costante ed attento impegno nel tentativo di restituire efficienza al sistema, ritiene che l’assunzione di iniziative comuni in questo necessario sforzo di miglioramento non possa prescindere da una preventiva ed approfondita verifica delle rispettive posizioni sui temi indicati, e manifesta fin d’ora la propria disponibilità al riguardo.

            La Conferenza Nazionale sulla Giustizia che l’OUA sta organizzando in Roma per i prossimi 11-13 ottobre 2007, come da comunicazioni e da inviti in corso di inoltro anche all’A.N.M., potrà rappresentare la sede per l’avvio di un serrato e costruttivo confronto, nel contraddittorio con tutti i soggetti interessati al mondo della Giustizia, con riferimento non soltanto al processo civile ma a tutto il sistema ed al suo indifferibile razionale riassetto, nell’alveo dei principi e valori costituzionali e nell’interesse dei cittadini. Mi permetto a riguardo di allegarVi anche il programma provvisorio di tale importante iniziativa, alla quale auspico vorrete dare ampia e convinta adesione.

            Con i migliori e più cordiali saluti.

                                                                                                                                                         Avv. Michelina Grillo

 

Roma, 3 maggio 2007


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